Cgil, Cisl e Uil della Sardegna hanno deciso di avviare un percorso di mobilitazione regionale sulla sanità che sfocerà in una manifestazione a metà ottobre. Nel corso di una riunione, che si è tenuta martedì 13 settembre a Cagliari, sono emerse tutte le criticità dei diversi territori che da mesi sono mobilitati per difendere il diritto alla salute. "Assistiamo alla chiusura dei reparti, dei pronto soccorso, all'aumento delle liste d'attesa e della mobilità interna ed esterna alla regione, al disagio crescente degli operatori sanitari che arrivano addirittura a licenziarsi per l'insostenibilità dei turni di lavoro", spiegano i segretari generali Samuele Piddiu (Cgil), Gavino Carta (Cisl) e Francesca Ticca (Uil).

I tre esponenti sindacali sottolineano che "in attesa dell'avvio delle nuove Aziende sanitarie territoriali, dopo il superamento della Asl unica, la drammatica situazione ormai generalizzata non è accettabile. Sono urgenti interventi che sappiano dare risposte ai cittadini e ai tanti lavoratori del settore". I sindacati definiranno nei prossimi giorni le linee di azione unitarie e un documento di sintesi regionale che terrà conto delle specificità delle realtà territoriali.