“Chiediamo, a partire dalla prossima legge di bilancio, l’aumento di almeno cinque miliardi l’anno per i prossimi dieci anni per la sanità”, argomenta la segretaria confederale Cgil Daniela Barbaresi: “Risorse che occorrono per il potenziamento dei servizi di prevenzione, ospedalieri e territoriali al fine di garantire a tutte e tutti il diritto alla salute e frenare il processo di privatizzazione del servizio sanitario nazionale”

Gli investimenti dedicati al Ssn servono a “superare gli insostenibili tempi di attesa, la rinuncia alle cure, e a rilanciare le politiche del personale sanitario che sta soffrendo da anni”. A oggi, il confronto della spesa pubblica nella sanità con Paesi europei come Francia e Germania “è impietoso, sia in termini assoluti sia in rapporto al pil”.

Conclude Barbaresi: “La necessità di garantire un forte investimento al servizio sanitario nazionale in termini economici e organizzativi è il primo dei dieci punti indicati come priorità assoluta nella piattaforma della Cgil presentata un anno fa e che ci porterà di nuovo in piazza il 7 ottobre prossimo”.