Questa mattina due infortuni gravi in Brianza: a Desio in un cantiere e a Monza in una azienda metalmeccanica alla Gusmar & Sella Valves di via Angelo Mauri. La Cgil Monza e Brianza ricorda che a Monza è il quarto incidente mortale dall’inizio dell’anno e denuncia: “Necessario aumentare il livello di sicurezza nelle piccole aziende”.

Federica Cattaneo, segretaria con incarico alla sicurezza sul lavoro della Cgil provinciale dichiara: “Ancora una volta ci troviamo di fronte a una piccola azienda, senza rappresentanza sindacale. Dalla nostra esperienza, questi infortuni mortali hanno purtroppo una caratteristica ricorrente: spesso avvengono in realtà di dimensioni ridotte, non sindacalizzate, dove mancano figure di rappresentanza dei lavoratori e, dall’altra parte, in contesti di piccoli e medi appalti privati. È una combinazione che aumenta i rischi e i lavoratori sono più esposti e ricattabili”.

A confermare questo punto di vista anche la riflessione di Pietro Occhiuto, segretario generale Fiom Cgil Brianza, che si è recato davanti all’azienda di Monza subito dopo aver appreso dell’incidente mortale: “Siamo pronti a dare tutela legale alla famiglia del lavoratore - afferma –. Soprattutto in aziende non sindacalizzate c’è il rischio dell’abbassamento dei livelli di sicurezza.

Nei prossimi giorni cercheremo di fare in questa azienda anche delle assemblee del personale dipendente. Dove non c’è il sindacato – insiste Occhiuto – troppo spesso la sicurezza viene sacrificata, i controlli sono insufficienti, la voce dei lavoratori resta inascoltata. Non possiamo permettere che il lavoro diventi una trappola mortale”.

“Le morti e gli infortuni sul lavoro sono una piaga intollerabile – aggiunge Maria Ciociola, segretaria generale della Fillea Cgil Brianza –. Non si tratta di semplici fatalità, ma di un problema strutturale: scarsa cultura della sicurezza, controlli insufficienti, subappalti senza regole, ritmi di lavoro insostenibili e precarietà. È indispensabile rivedere la filiera degli appalti: chi utilizza manodopera deve rispondere direttamente della sua sicurezza.

Servono più ispettori e un investimento forte nell’educazione alla sicurezza fin dai percorsi scolastici e professionali. La sicurezza – conclude – non è un costo, ma un investimento e un dovere civile: violarlo significa negare la dignità della persona”.

“Il nostro impegno per la salute e la sicurezza dei lavoratori è continuo e quotidiano con il nostro Sportello ambiente, salute e sicurezza a cui tutti i lavoratori possono accedere, non solo i delegati sindacali e i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”, conclude infine Cattaneo.