La Whirlpool non fa marcia indietro. Ma nemmeno i sindacati. Oggi si è tenuto uno sciopero di 8 ore in tutti gli stabilimenti della multinazionale. Una protesta contro le procedure di licenziamento che colpiscono, in particolare, il sito di Napoli. In concomitanza, si è tenuto un incontro al ministero dello Sviluppo economico. In questa sede la multinazionale "ha ribadito l’intenzione di procedere il primo di luglio con l’apertura della procedura di licenziamento per i lavoratori di Napoli, che come noto ha una durata di 75 giorni prima di sfociare nella risoluzione dei rapporti di lavoro".

Ne danno notizia in una nota unitaria Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom Cgil e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm Uil.

"Nell’accordo sottoscritto nel 2018 e in vigore fino al 31 dicembre 2021 - proseguono i dirigenti sindacali - l’azienda si impegnava a non aprire procedure di licenziamento collettivo a fronte della ingente disponibilità di ammortizzatori sociali in deroga su tutto il Gruppo". Per questo motivo l’apertura della procedura di licenziamento collettivo su Napoli "rappresenterebbe un ennesimo atto unilaterale di violazione dell’accordo da parte dell’azienda, che impedisce ai soggetti al tavolo di poter continuare un confronto che non sia condizionato dai tempi della procedura e dalla minaccia della perdita dei posti di lavoro, e che mette in discussione la credibilità dell’azienda stessa".

I metalmeccanici chiedono alla Whirlpool di "abbandonare la strada dei licenziamenti affinché il confronto possa proseguire in modo costruttivo. La disponibilità aziendale a supportare generici progetti di reindustrializzazione nel sito di Napoli - dichiarano Fim-Fiom-Uilm - non può in alcun modo rappresentare un punto di partenza utile per dare una risposta ai lavoratori coinvolti in questa drammatica vertenza. Per questo ribadiamo la richiesta all’azienda di non aprire la procedura di licenziamento collettivo e chiediamo al Governo un intervento per scongiurare questo e altri atti che potranno accadere dopo la fine del blocco dei licenziamenti".

 "Il tavolo con la viceministro Alessandra Todde e Whirlpool si è concluso con l'indisponibilità ad oggi dell'azienda a non rivedere la sua volontà di procedere ai licenziamenti collettivi - aggiungono invece il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci e il segretario generale Fiom Cgil Napoli, Rosario Rappa -. Per le organizzazioni sindacali nazionali, territoriali e confederali non ci può essere un negoziato con una procedura attivata. Su questa base il viceministro ha chiesto all'azienda di rivedere la sua posizione. Per quello che ci riguarda aspettiamo cosa decide e cosa fa l'azienda. Se dovesse partire con la procedura di licenziamento, apriremo lo scontro a tutto campo e non ci potrà essere nessun tavolo negoziale. Domani mattina l'assemblea dei lavoratori di via Argine deciderà ulteriori iniziative di lotta. Nelle prossime ore si riunirà anche il Coordinamento nazionale Whirlpool per decidere come proseguire la mobilitazione", concludono.