Sono scesi in piazza oggi (4 ottobre) a Roma i lavoratori di Whirlpool per protestare contro il piano di cessione dello stabilimento di Napoli annunciato nelle scorse settimane. Nel giorno del nuovo sciopero di 8 ore in tutti gli stabilimenti italiani, nella Capitale sono giunti almeno mille lavoratori (sei i pullman in arrivo solo da Napoli e tre da Caserta) che insieme a Fim Fiom e Uilm si sono recati in presidio sotto le finestre del Mise, sede della trattativa che da metà maggio impegna con alterne vicende il governo, al termine di un corteo partito da piazza della Repubblica.

Mentre sale la tensione, Whirlpool, a quanto apprende l'Adnkronos, ha inviato ieri al ministro Stefano Patuanelli una lettera riservata con cui rimette in fila i numeri della crisi produttiva che ha penalizzato il sito di Napoli e le ragioni della cessione, lasciando però aperta la soluzione finale a tutte le possibilità. Nulla di definitivo, non il ritiro della procedura di vendita in maniera espressa, quanto piuttosto un 'ragionamento' complessivo che l'azienda vorrebbe illustrare chiedendo formalmente una nuova convocazione al ministro. Anche se al momento le carte restano ancora tutte coperte, l'atteggiamento di Whirlpool è considerato in ambienti Mise, rispetto alla rottura di 15 giorni fa, come un piccolo passo avanti che il ministro Patuanelli avrebbe comunque intenzione, dicono, di valutare assieme ai sindacati, oggi, nel corso dell'incontro che concluderà la manifestazione sotto al dicastero di via Molise. 

La protesta nasce contro la decisione dell'azienda di avviare la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli, dove lavorano 410 persone e si producono lavatrici, a Prs (Passive Refrigeration Solutions), societa' con sede legale a Lugano. Un atto "in aperta violazione dell'accordo di ottobre 2018", ripetono i sindacati, che chiedono all'azienda di ritirare la procedura e sedersi al tavolo per ripartire dall'accordo di ottobre scorso che parlava "di investimenti e non di cessioni". Quello di oggi è il secondo sciopero di otto ore nell'arco di due settimane (i lavoratori hanno già incrociato le braccia il 25 settembre in tutti gli stabilimenti Whirlpool in Italia). Al corteo prendono parte i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm, Francesca Re David, Marco Bentivogli e Rocco Palombella. Atteso il numero uno della Cgil, Maurizio Landini.

 

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