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Strappo al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, scaduto nel 2015 e atteso da oltre 70 mila addetti del settore. Alla chiusura delle associazioni imprenditoriali di settore Univ, Anivip, Assiv e delle imprese cooperative Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi, i sindacati di categoria hanno risposto con la proclamazione dello stato di agitazione e di due giornate di sciopero per l’1 e il 2 febbraio, con manifestazioni a Milano e Napoli.
La lunga trattativa avviata nei mesi scorsi, secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, non ha infatti sciolto i nodi in ordine all’aumento salariale ed ai tecnicismi connessi al cambio di appalto come anche su bilateralità, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale e salute e sicurezza, temi sui quali i sindacati hanno presentato nelle scorse settimane una concreta proposta di riforma.
Le tre federazioni Cgil Cisl Uil in una nota congiunta stigmatizzano il “metodo irriguardoso verso le organizzazioni sindacali ed i lavoratori, non considerabile come mero tatticismo dilatorio, la cui gravità sarebbe comunque forte considerato il tempo trascorso”, ma sottolineano “evidente sintomo di fragilità strutturale delle associazioni datoriali che, incuranti delle condizioni del settore e dei problemi dei lavoratori, insistono nel perseguire una politica deflagrante per tutti, in primis, i dipendenti”.
Inevitabile dunque la nuova mobilitazione dei lavoratori “conformemente alla decisione assunta dal coordinamento nazionale” delle strutture e dei delegati, evidenziano i sindacati pur confermando la disponibilità a proseguire il negoziato già programmato per fine gennaio.