Oggi (8 maggio), presso il ministero del Lavoro, è stata raggiunta l’ipotesi di accordo che permette di dare un futuro ai lavoratori della Sirti. Lo riferiscono Marco Giglio, Pietro Locatelli e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim, Fiom e Uilm per il gruppo. L’intesa sottoscritta azzera gli 833 licenziamenti annunciati dall'azienda.

Il testo sarà illustrato nelle assemblee convocate nei prossimi giorni, quindi sottoposto a referendum tra i dipendenti. L’accordo, distribuito su un periodo di tre anni, prevede uscite incentivate con la non opposizione al licenziamento, per accompagnamento alla pensione e out placement; riconversioni interne del personale nelle unità produttive non interessate dagli esuberi; contratto di solidarietà difensivo all’interno della divisione Telco (e magazzini) con una riduzione media del 23,22% e punta massima del 35%.

Inoltre è previsto l’avvio di un tavolo di confronto sul tema della competitività aziendale, con l’obiettivo di far rientrare parte delle attività ora affidate ai subappalti. L’intero impianto prevede momenti di verifica sui diversi aspetti, tanto a livello nazionale quanto nei territori da parte delle Rsu.

Così il commento dei sindacati: "Pur con un sensibile sacrificio richiesto ai lavoratori della Telco, maggiormente impattati dalla percentuale di riduzione del contratto di solidarietà, l’intesa raggiunta coglie l’obiettivo dichiarato di azzerare gli esuberi e impegna l’azienda ad un confronto permanente sul tema della produttività e del lavoro in subappalto. È necessario - a loro avviso - che a questa importante e delicata soluzione si accompagni un deciso intervento da parte del governo, con la dichiarazione di apertura del tavolo di settore delle telecomunicazioni".

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