“Dal recente intervento sul Codice Appalti, con il quale si aumentano le soglie per il massimo ribasso e per l’affidamento senza gara fino a 150 mila euro, alla mancata applicazione del Codice per la ricostruzione del Ponte Morandi, fino all’annuncio del commissario per la ricostruzione del Centro Italia, Piero Farabollini, di sospendere il Durc per congruità nelle aree colpite dal sisma, siamo di fronte a un governo che, al di là dei proclami, sta favorendo oggettivamente lavoro nero, caporalato, sfruttamento di immigrati clandestini e infiltrazioni della criminalità”. Lo dichiarano Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali dei sindacati Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil.

“La sospensione del Durc per congruità, strumento individuato da un accordo sottoscritto dai sindacati, da tutte le associazioni datoriali, dal precedente Commissario per la ricostruzione, insieme al ministero del Lavoro e ai presidenti delle quattro Regioni, farebbe il gioco delle imprese scorrette e poco qualificate, agevolando il ricorso al lavoro nero e quindi favorendo lo sfruttamento delle persone, l’aumento degli infortuni, il rischio di infiltrazioni e la scarsa qualità nella ricostruzione. Ed è grave che l’annuncio della sospensione sia avvenuto nel corso di un incontro voluto da Farabollini al quale non sono stati convocati i sindacati. Fino ad oggi, infatti, la struttura aveva saputo costruire un clima di dialogo e confronto sia con le istituzioni locali che con tutte le forze sociali, nell’interesse di tutti: cittadini, imprese, lavoratori”.

Dal commissario, aggiungono Feneal, Filca, Fillea, “ci aspettiamo un comportamento corretto e propositivo: lo meritano i lavoratori che rappresentiamo e lo meritano le comunità colpite dal sisma. Se dovesse proseguire su questa strada – concludono Panzarella, Turri, Genovesi –, chiameremo i lavoratori delle quattro regioni a una mobilitazione immediata contro le scelte annunciate dal commissario”.