“Il piano industriale presentato è sostanzialmente quello già indicato al tavolo istituzionale, con qualche numero di riferimento rispetto al progetto. Rileviamo a caldo qualche perplessità”. A dirlo sono Flai Cgil Firenze e Fai Cisl Firenze-Prato, riguardo la vertenza Ortofrutticola del Mugello, la “fabbrica dei marroni” di Marradi (Firenze), dopo l’incontro tra Italcanditi e sindacati. Il presidio permanente prosegue, sabato 5 febbraio si terrà una manifestazione (con corteo) a Marradi.

“Mancano totalmente le analisi di mercato sul Marrone Candito, prima tra le tre linee di nuova produzione, mentre i dati di mercato delle altre due linee provengono dall'esperienza dei due imprenditori e non da studi economici di settore”, sottolineano i sindacati: “In due giorni, da licenziare tutti i tempi indeterminati, si passa alla piena occupazione, incrementando il costo del personale (full time equivalent) del 42 per cento, senza che siano variati i volumi di vendita e le tipologie di prodotto”.

Flai e Fai così continuano: “Ci hanno spiegato che questo aumento andrà a ridurre il guadagno dei due imprenditori, cosa che lascia estremamente perplessi. In primis, perché siamo al limite della filantropia, cosa apprezzabile ma poco credibile. In secondo luogo, perché un domani gli imprenditori potrebbero non rivelarsi così filantropi come vogliono farci credere, abbandonando la fabbrica di Marradi, dopo averla svuotata del prodotto ad alta marginalità”.

Le due organizzazioni rilevano che "gli stagionali, che prima sarebbero stati occupati, a detta dei precedenti piani, per quattro mesi medi, ora sarebbero occupati per quattro mesi. Comunque, nel solo 2021 gli stagionali sono stati occupati in media per circa sei mesi. Nel confermare quindi i 64 stagionali del 2021, si riduce comunque la durata dei loro contratti e la durata della disoccupazione da poco più di tre mesi a due mesi”.

In totale, quindi, il “danno per gli stagionali ammonta a circa tre mesi tra retribuzione e sostegno al reddito. Italcanditi, che illustra il piano industriale del gruppo De Feo, cosa già singolare di per sé, ha ribadito la sua indisponibilità alla richiesta più volte avanzata da parte sindacale e anche dalle istituzioni di prendersi il 2022 per fare valutazioni sull'eventuale organizzazione. Richiesta che abbiamo ribadito anche in sede di tavolo tecnico”.

Per le categorie di Cgil e Cisl, dunque, rimangono “tutte le perplessità espresse dopo l'ultimo tavolo istituzionale, e se ne aggiungono molte altre. Faremo le nostre valutazioni, esamineremo gli studi di settore, esamineremo quei pochi dati di budget sul margine operativo che ci hanno fornito”.

Riguardo gli investimenti annunciati, Flai e Fai rilevano che “servono all'acquisto dei nuovi macchinari per le linee di produzione, acquisto evidentemente non necessario se avessero mantenuto la produzione di marron glacès, e ad ammodernamenti dello stabile che sarebbero già dovuti essere fatti 18 mesi fa, e che quindi non sono investimenti 'nuovi', ma i vecchi stanziati solo rimandati di 18 mesi”.

I sindacati così concludono: “Certo è che non siamo disponibili a fare alcun atto di fede nei confronti di due soggetti, di cui uno ha venduto la fabbrica appena 18 mesi fa, l'altro la voleva chiudere a fine 2021 e oggi la ricede al soggetto precedente. Il presidio permanente quindi va avanti, e sabato 5 febbraio si terrà a Marradi una manifestazione con corteo”.