Il web è automaticamente associato al concetto di libertà, ognuno di noi è libero di esprimere ciò che pensa o sente nei modi più disparati; in alcune nazioni in passato è stato uno strumento utile per organizzare rivolte contro le più sanguinarie e spietate dittature.

Siamo liberi di dire qualsiasi cosa, di commentare e scambiare le nostre opinioni sugli argomenti più disparati ma non è così sempre.

Per le lavoratrici e i lavoratori la rete sta diventando una trappola che le aziende utilizzano per controllare comportamenti e opinioni, per ingabbiarli anche quando sono fuori dall'orario di lavoro.

È capitato che un lavoratore di Eurospin Sicilia spa solo per aver condiviso sul proprio profilo social parole d'ordine e pensieri che erano presenti nei volantini e nei comunicati sindacali è stato punito dall'azienda con una sanzione disciplinare alla quale, naturalmente, il lavoratore assistito e supportato dalla Filcams Cgil risponderà e si tutelerà legalmente.

Così come ci è capitato di dover chiudere e silenziare chat di lavoratori e lavoratrici perché avevamo il fondato timore che le stesse finissero, attraverso qualche falso profilo, nelle mani delle imprese che le utilizzavano per colpire chi si “ribellava” o intendeva organizzarsi nel sindacato per tutelare i propri diritti.

I principi fondamentali sui quali poggia la Repubblica democratica del nostro Paese non sono ancora oggi garantiti per chi lavora. Ancora una volta la Costituzione viene cacciata dai luoghi di lavoro, così come era prima dell'approvazione dello Statuto dei Lavoratori, più di cinquant'anni fa. La società e la tecnologia è andata avanti velocemente e con la stessa rapidità si torna indietro nell'esercizio della libertà e della dignità dentro e fuori i luoghi di lavoro.

Denunciamo questo, proprio nel giorno in cui, dopo più di una settimana di blocco, è tornata online la Pagina Facebook della Filcams Cgil Calabria.  Era stata sospesa - siamo certi di questo - perché abbiamo dato fastidio con le nostre denunce e mobilitazioni a un grande marchio commerciale che sicuramente ha usato la sua influenza nei confronti dei propri dipendenti per “invitarli” a segnalare la Pagina; volevano oscurarci, tapparci la bocca, usare il loro potere per azzittirci.

Il controllo sarà ancora più stringente e le aziende vigileranno perfino sulle reazioni ai vari post e attenzioneranno condivisioni di idee e messaggi. Lo stanno già facendo e questo ci interroga come Organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori di questo nostro Stato su come provare a salvaguardare nella società moderna la libertà di opinione e di espressione dentro e fuori i luoghi di lavoro e quindi la nostra democrazia.

È un tema, uno dei tanti che ha a che fare con il cambiamento anche degli strumenti a nostra disposizione, per non rimanere schiacciati e indeboliti dal ricatto e dalla paura; un tema futuro, di un futuro che è diventato sempre più prossimo.

Giuseppe Valentino, segretario generale Filcams Cgil Calabria

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