Appuntamento davanti alla prefettura di Palermo dalle 9.30 per i lavoratori di Almaviva Contact, in contemporanea col tavolo convocato al Mise sui call center. Una mobilitazione necessaria vista la gravità della situazione nella più grande azienda privata della città siciliana, dove i posti di lavoro a rischio sono diventati 1.600, un'enormità.

L'azienda martedì 16 luglio in Sicindustria ha confermato infatti l'apertura della procedura di mobilità a partire dalla prima decade di settembre e ha annunciato l'aumento degli esuberi di altre 300 unità, fino a raggiungere appunto il numero di 1.600 operatori. Almaviva ha comunicato ai sindacati i dati economici relativi al primo semestre della sede di Palermo, che evidenziano una perdita di 5,7 milioni di euro. Inoltre, l'azienda ha informato la delegazione sindacale che, tranne alcuni aumenti temporanei che riguarderanno esclusivamente i mesi di luglio e agosto, i committenti non hanno proposto nessun incremento di volumi utile a consolidare l'occupazione nel sito palermitano. In prospettiva, è stato annunciato un ulteriore calo dei volumi da settembre in poi.

“Continuiamo a essere molto preoccupati. L'appuntamento di oggi al ministero è assolutamente necessario, ma si tratta di un incontro generico sul settore. Non si intravede ancora nessuna soluzione per risolvere il dramma dei 1.600 esuberi annunciati da Almaviva – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso - Pensiamo che quelle indicate dalla Slc Cgil, la lotta alle delocalizzazioni, la certezza dei contratti e il fondo strutturale siano le uniche azioni per poter risolvere i problemi di questo settore e soprattutto di Almaviva”.

Rosso lamenta anche le mancate risposte da parte della Regione siciliana. “Il destino di 4.500 famiglie siciliane non può assolutamente essere lasciato al caso – sostiene il segretario della Slc palermitana - ma c'è bisogno di un progetto e di una politica industriale seria per questo che ormai è il lavoro del futuro e dei servizi”.

“Lanciamo un grido d'allarme a tutte le istituzioni – conclude Rosso - perché capiscano quanto seria è la crisi di questa azienda e di tutto il comparto dei call center. Ad Almaviva chiediamo un impegno di sviluppo, investimenti concreti, il rinnovamento delle attività a Palermo e un futuro di lavoro pregiato sempre più legato all'information technology”.

Per quanto riguarda l'incontro al Mise, il cui inizio è fissato per le 11.00, presso la sala del Parlamentino, il tema fissato è: “Futuro e prospettive del mercato del lavoro dei call center”. Come richiesto dalle organizzazioni sindacali nell’ultimo incontro, dovrebbe partecipare il ministro Luigi di Maio.