"Troppi i punti lasciati senza soluzione. Dal precariato agli aspetti legati alla valorizzazione del personale. Dalle differenze inaccettabili di trattamento tra dipendenti che svolgono lo stesso lavoro, al mancato avvio della contrattazione integrativa". Così la Flc Cgil, in una nota, annunciando lo sciopero di un'ora per oggi (giovedì 30 maggio) delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), cui segue un presidio a Roma, davanti all’ufficio di presidenza dell'Istituto (in piazza dei Caprettari), dove nel frattempo si terrà l’elezione del nuovo presidente. Si chiude infatti, dopo otto anni, la presidenza di Fernando Ferroni, "la cui gestione dell’ente negli ultimi tempi ha portato molte tensioni tra il personale".

A differenza di altri enti di ricerca l’Infn ha stabilizzato "solo il personale tecnico amministrativo e i ricercatori/tecnologi cosiddetti 'puri'. Pur avendo a disposizione 15 milioni di euro (ex fondi premiali) parzialmente inutilizzati, l’ente ha deciso di usarli per altri scopi, ritenendoli, ingiustamente, non finalizzati ai processi di stabilizzazione. I precari esclusi (comma 1 misti) sono una settantina, mentre una chiusura totale dell’Istituto è avvenuta sulla stabilizzazione dei comma 2".

Anche per il personale a tempo indeterminato diverse sono le questioni aperte: in primis la mancata applicazione delle procedure di cosiddetta valorizzazione del personale (passaggi economici e di carriera), su questo fronte l’ente "appare inconcludente e non fa proposte risolutive". La Flc Cgil evidenzia che "le carriere dei ricercatori e del personale dei livelli sono bloccate da più di dieci anni" e che c’è poi la questione "della mancata estensione di una polizza sanitaria (la polizza Ina, che vale il 20 per cento circa dello stipendio) a chi è entrato nell’ente dopo il 2008. L’Infn è un ente di eccellenza, i cui dipendenti sono ricercatori di assoluta e riconosciuta qualità e vorrebbero finalmente ottenere ciò che gli spetta".