Sciopero oggi (mercoledì 9 febbraio) a Scandicci (Firenze) dei lavoratori di Hugo Boss. La protesta, organizzata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, prevede anche un presidio (a partire dalle ore 10) davanti all’azienda (in via de' Cadolingi 2/4). A motivare la mobilitazione, il licenziamento collettivo (21 lavoratori più un contratto a termine in scadenza) e la dismissione del sito di Scandicci. I sindacati ritengono questa scelta ''illogica e irricevibile'' e hanno proclamato lo stato di agitazione.

L'azienda intende delocalizzare le lavorazioni di Scandicci (dove ci si occupa dello sviluppo del prodotto delle collezioni di pelletteria e delle calzature per donna, a livello di prototipi e di campionario) in Asia e in Portogallo. ''Riteniamo profondamente sbagliata - spiegano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil - la scelta operata dall'azienda di dequalificare il proprio prodotto e spostare all'estero gli sviluppi delle collezioni e dei campionari, oltre che le produzioni".

I sindacati rivelano che, per giustificare la decisione, l'azienda "ha comunicato che le tendenze dei mercati e dei gusti dei consumatori non sarebbero più interessate al made in Italy. Questa affermazione è falsa, grave e inaccettabile, e nasconde solo un'operazione speculativa. Si è di fronte all'ennesima delocalizzazione operata in danno ai lavoratori col solo fine di massimizzare i profitti".

Filctem, Femca e Uiltec evidenziano che "si tratta del primo grande brand di moda che se ne va da Scandicci, anziché arrivarci. La questione quindi interroga, oltre che il mondo del lavoro, anche quello delle imprese e delle istituzioni: mentre altri brand investono da noi, questo è uno schiaffo a Scandicci e al polo toscano della pelletteria. Chiediamo alla Regione e a Confindustria Moda di aprire subito un tavolo sulla vertenza".

Le tre categorie di Cgil, Cisl e Uil concludono affermando che "la strategia e l'impostazione di Hugo Boss non saranno apprezzate dai mercati, in quanto il lusso sta andando nella direzione dell'incremento qualitativo e della richiesta di prodotti esclusivi".