Arriva a soluzione la vertenza della Hydro Extrusion di Ornago (Monza e Brianza), azienda specializzata nella produzione di estrusi per il settore automotive. Martedì 7 novembre è stato sottoscritto presso la Regione Lombardia l'accordo di gestione della procedura di licenziamento collettivo per nove esuberi (su 160 dipendenti) aperta dalla società il 28 settembre scorso.

L'accordo prevede la riduzione di una unità degli esuberi annunciati, che diventano pertanto otto, e il solo criterio della non opposizione al licenziamento. Riguarderà pertanto le lavoratrici e i lavoratori che hanno espresso o esprimeranno il loro interesse all'uscita dall'azienda, con il riconoscimento di un sostegno economico e un programma di outplacement messi a disposizione dalla società.

“Importanti – spiega Adriana Geppert (Fiom Cgil Brianza) – sono state le iniziative di sciopero e la coesione dimostrata dai lavoratori nel corso della vertenza che hanno consentito di arrivare a un accordo in sede istituzionale, con grosse difficoltà e all'ultimo giorno della procedura, ma che ha sancito il criterio che l'azienda non procederà a licenziamenti unilaterali e della riduzione degli esuberi”.

Alla Fiom Cgil, però, resta “la forte preoccupazione per gli andamenti degli ordini e l'amaro in bocca per un'azienda che ha pensato di scaricare il rallentamento del mercato e della domanda sia sui lavoratori in somministrazione che nel corso del 2023 non sono stati confermati, sia sui lavoratori Hydro Extrusion attraverso la riduzione del numero di addetti”.

“Gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione sono gli strumenti che le aziende devono utilizzare per rispondere a un calo di domanda e per la definizione di un piano di riorganizzazione industriale che punti alla salvaguardia dei posti di lavoro”, conclude Adriana Geppert: “Questo è ciò che abbiamo ribadito anche in sede istituzionale, rimarcando che la responsabilità sociale delle imprese si misura su questo e non sulle troppe parole che molto spesso spendono su questo tema, ma che poi non mettono in pratica”.