Domani, 21 dicembre, è sciopero dei lavoratori Arif promosso sia da Flai, Fai e Uila che da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil, con un sit-in sotto la sede del consiglio regionale in via Capruzzi, a partire dalle 11, in concomitanza con i lavori delle assise.

Una gestione complessiva che denota la totale inaffidabilità dei dirigenti chiamati a gestire l’Arif, con un sostegno politico ancor più incomprensibile, che porta l’agenzia a sottoscrivere accordi e a non poterli mantenere, a causa della copertura economica non assicurata dal governo regionale.
 
È inappellabile il giudizio di Biagio D’Alberto, segretario generale della Fp Cgil Puglia, Antonio Gagliardi, segretario generale della della Flai Puglia, e Maria Giorgia Vulcano, coordinatrice del Nidil Cgil di Puglia, ovvero le categorie che seguono i diversi profili e contratti lavorativi che fanno capo all’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. In Arif coabitano lavoratori dipendenti della Regione con un contratto pubblico, altri - la gran parte - assunti con contratto idraulico-forestale e non tutti a tempo indeterminato, infine una storica platea di somministrati, cui si sono sommati i dipendenti degli ex consorzi di Difesa.
 
A dichiarare lo sciopero di domani sono state sia le categorie agricole di Cgil, Cisl e Uil, per il mancato rispetto di accordi relativi ai rapporti a tempo determinato e del salario variabile. Lo sciopero segue lo stato di agitazione già indetto a partire dal 5 novembre scorso e richiama gli impegni presi ai tavoli delle trattative e mai mantenuti, inerenti proprio la stabilità dei rapporti di lavoro a tempo determinano e la mancata copertura finanziaria per il salario variale, istituto previsto dalla contrattazione integrativa.

Sciopero proclamato anche da Nidil, Felsa e Uiltemp, perchè resta ancora incerto il futuro dei lavoratori somministrati. Nonostante le intese per la stabilizzazione del personale, sottoscritte con il presidente dell’Agenzia, nella manovra di bilancio della Regione non vi sono le coperture finanziarie per procedere e nemmeno per estendere il numero di giornate lavorative, in virtù di una necessaria, e da tutti riconosciuta, implementazione al fine di fare attività di prevenzione e tutela del patrimonio boschivo regionale. Così com'è ignota la sorte che toccherà agli ex dipendenti dei consorzi di Difesa, il cui rapporto con l’Arif scade il 21 dicembre.

Per tali ragioni domani, i lavoratori dell’Arif terranno un sit-in in via Capruzzi, sotto la sede del Consiglio regionale, in concomitanza con i lavori delle assise. Non va meglio per i dipendenti con contratto pubblico: è del 18 dicembre scorso una sentenza della sezione Lavoro del Tribunale di Bari, che condanna l’Arif per attività antisindacale, non avendo adottato gli opportuni atti e provvedimenti tesi a dare concreta attuazione degli istituti contrattuali, ovvero salario accessorio e indennità.
 
Sulla vicenda, interviene anche il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che chiede al presidente Emiliano “di assumere come prioritaria la vertenza Arif e dare risposte sul piano finanziario che garantiscano il rispetto dei contratti e riconoscano il diritto a un lavoro stabile e sicuro a quasi 1.200 persone”.