Nel secondo trimestre 2025 nelle Marche sono state richieste e autorizzate complessivamente 12,1 milioni di ore di cassa integrazione, fis e altri fondi di solidarietà. È quanto emerge dai dati Inps, elaborati dall’Ires Cgil. In particolare, la cig (ordinaria, straordinaria e in deroga) si attesta a 11,9 milioni di ore, mentre il ricorso a fis e altri fondi arriva a 174 mila ore.

Rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente, nelle Marche la cig registra un aumento di 1,6 milioni di ore (+15,6%). La tendenza risulta meno accentuata sia rispetto al valore medio italiano (+21,8%) che al valore del Centro Italia nel complesso (+21,6%). La provincia che osserva il maggior aumento è quella di Macerata (+59,8%).

Osservando i dati relativi alla distribuzione delle ore nei singoli rami di attività corrispondenti alle diverse gestioni Inps della cassa integrazione guadagni, l’industria assorbe la maggior parte delle ore autorizzate (11,4 milioni). Le ore registrate nel terziario sono 62 mila, nell’edilizia 320 mila e nell’artigianato circa 78 mila.

L’aumento delle ore di cig rispetto allo stesso periodo del 2024 è totalmente imputabile al ramo dell’industria, il quale registra un saldo di +1,4 milione di ore (+14,1%). Al suo interno, in termini assoluti, l’incremento è ascrivibile principalmente ai comparti tessile-abbigliamento (+1,2 mln di ore) e pelli-cuoio-calzature (+593mila ore). Per ciò che concerne il terziario si registra un incremento della cig del +43,3%.

Eleonora Fontana, Cgil: “Serve subito un cambio di passo”

“I dati regionali sono preoccupanti – dichiara Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil Marche –. Occorrono azioni concrete per affrontare le cause della crisi della manifattura regionale e rimettere al centro la qualità del lavoro. Devono essere garantiti i livelli occupazionali e aperto un tavolo delle crisi, soprattutto in vista delle pesanti ricadute che i dazi determineranno nelle Marche. Serve subito un cambio di passo”.