La centrale di San Filippo del Mela, in provincia di Messina, rischia di scomparire e con essa il futuro occupazionale, produttivo ed economico di centinaia di lavoratori, delle loro famiglie e dell’intero territorio. Al naturale superamento della produzione di energia da idrocarburi che ha avviato il graduale smantellamento degli impianti, non è stato contrapposto sinora alcun valido progetto di trasformazione del sito capace di salvaguardare in concreto la continuità produttiva e il lavoro.

Le speranze per la nascita di quel polo tecnologico tanto decantato da A2A, che avrebbe dovuto determinare attraverso una serie di progetti ambientalmente sostenibili una vera transizione, si sono purtroppo infrante a una a una. Oggi restano più o meno in campo solo alcune ipotesi, tra l’altro piene di incognite riguardo la fattibilità e i tempi per le autorizzazioni, che nel migliore dei casi ridurrebbero fortemente il settore della generazione e produrrebbero un corposo esubero di lavoratori.

Di fronte a questo scenario la protesta dei lavoratori A2A, tesa non a una ostinata difesa dell’esistente ma a un serio progetto di rilancio, è scontata e produrrà nei prossimi giorni una serie di iniziative. Ma riteniamo che la difesa dei posti di lavoro e la continuità produttiva di un importante sito, nel desolante panorama di un’area interessata da anni dalla progressiva scomparsa di aziende e investimenti, debba interessare e coinvolgere anche le comunità e le istituzioni chiamate ad amministrarle. Chiediamo pertanto un confronto di merito per chiarire quanto sta accadendo e per concordare insieme tutte le iniziative utili a scongiurare i rischi paventati.

FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC Messina

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