Stop ai licenziamenti: al suo posto un mix di cassa integrazione straordinaria, pre-pensionamenti ed esodi incentivati. Si è risolta così, con un “accordo di garanzia”, la vertenza della Körber di Mugnano (Lucca). Il 10 gennaio scorso la multinazionale tedesca, produttrice di macchinari per l’industria cartaria, aveva annunciato 90 esuberi su 460 dipendenti.

Le motivazioni? I maggiori costi delle materie prime e la riduzione degli ordinativi. Una decisione confermata ufficialmente il 28 febbraio, con l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo. Poi un mese di incontri e trattative: finalmente martedì 28 marzo per la “ex Fabio Perini” (come l’azienda è meglio conosciuta) è arrivata la fumata bianca.

I contenuti dell’intesa

“L’ipotesi di accordo prevede un nuovo piano industriale, la conferma della centralità dello stabilimento di Lucca, investimenti in ricerca, sviluppo e sul piano commerciale”, spiega il segretario generale Fiom Cgil Toscana Massimo Braccini: “È previsto un nuovo assetto organizzativo, fermo restando che andranno effettuate ulteriori verifiche tra le parti”.

L’intesa prevede un mix di misure. A settembre verrà avviata la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale della durata di 24 mesi, dove l’azienda anticiperà il relativo trattamento economico salariale. Sono previsti incontri periodici per monitorare l’utilizzo della cassa integrazione e la relativa rotazione del personale.

“L’ipotesi di accordo – continua Braccini – prevede anche un piano volontario di prepensionamenti, con uno specifico sostegno al reddito per i lavoratori che aderiranno a questo percorso, e un incentivo all’esodo volontario. Stabilito anche un percorso di formazione per la valorizzazione delle professionalità e volto alla riqualificazione dei lavoratori”.

Il commento della Fiom Cgil

“Abbiamo affrontato una lunga vertenza piena di difficoltà, accompagnata da molte iniziative sindacali”, illustra Braccini: “Tutto questo in un momento di forte contrazione del fatturato, con uno scenario di cambiamento di gran parte delle importanti industrie in Europa, dove vi erano tante incognite anche sulla garanzia aziendale di restare sul territorio”.

Il segretario generale dei metalmeccanici Cgil della Toscana, in conclusione, sottolinea di aver “assicurato a tutti i lavoratori un percorso di garanzia, creando le condizioni per mantenere la prospettiva dell’azienda a Lucca, dove nel frattempo hanno anche rinnovato il contratto di affitto per molti anni”.