Strage senza fine. L'ultima vittima sul lavoro è l'operaio deceduto al porto di Civitavecchia, vicino Roma. L'uomo è stato travolto da un container che stava spostando con il muletto. Il fatto è accaduto questa mattina (10 febbraio) all’alba, presso la banchina 25. A perdere la vita Alberto Motta, 29 anni, dipendente di Rtc, la società che gestisce il terminal container. Sul porto le forze dell’ordine per chiarire cosa sia accaduto.

Civitavecchia si ferma 

"Ennesimo incidente sul lavoro. Stavolta è un giovane, 30 anni, precario, travolto dal mezzo al quale stava lavorando alla movimentazione container al porto di Civitavecchia. Saranno gli inquirenti a chiarire le dinamiche dell’accaduto. Ma di certo qualcosa non ha funzionato. Non è mai accettabile morire di lavoro. Solo ieri, a Trieste, perdeva la vita un altro lavoratore portuale. Riteniamo quanto mai urgente intensificare i controlli e una maggior attenzione alle norme in materia di sicurezza sul lavoro per porre fine alla strage silenziosa che nel nostro Paese conta una media di due morti al giorno sul lavoro. Intanto, al porto di Civitavecchia, è stato indetto uno sciopero di 24 ore a partire dalle ore 12 di oggi. Ci stringiamo ai familiari della vittima e manifestiamo piena solidarietà ai lavoratori tutti". Cosi, in una nota, il segretario generale della Filt Cgil Civitavecchia Roma Nord Viterbo, Matteo Paradisi, e la segretaria generale della Cgil Civitavecchia Roma Nord Viterbo, Stefania Pomante,

Meno di 24 ore fa un altro infortunio mortale aveva funestato il settore, questa volta al porto di Trieste. La vittima, Paolo Borselli, 58 anni, è deceduto nel pomeriggio di ieri (9 febbraio) presso il Molo VII. L'uomo è caduto in mare con il muletto. A dare l'allarme sono stati i colleghi che non l'hanno visto rientrare. Borselli era dipendente dell'Alpt, l'Agenzia per i lavoratori portuali di Trieste.

Cgil: è emergenza, intervenga il governo

“È urgente un intervento immediato da parte del governo perché la sicurezza sul lavoro rappresenta un’emergenza”. Lo afferma, in una nota, la Cgil nazionale. “Sarà la magistratura ad accertare le cause, ma - afferma la confederazione - non è più tollerabile questa strage continua. Per questo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno quest’oggi proclamato lo sciopero nazionale di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei porti, secondo modalità che verranno stabilite territorialmente”.

Per la Cgil: “Servono immediati investimenti, incrementare il numero degli ispettori, controlli sui mezzi, maggiore vigilanza. Serve un nuovo modello organizzativo del lavoro e una maggiore agibilità dei rappresentanti dei lavoratori. chiediamo al Governo - conclude la Cgil - di proseguire il confronto urgentemente. Non c’è più tempo”.

Le misure necessarie

Secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti “è urgente un intervento fattivo e concreto che fermi questa strage. Ci impegniamo fin da subito, nel mettere in campo iniziative con le istituzioni e parti datoriali, miranti a produrre azioni concrete e tempestive, a partire dall’attuazione dei dispositivi che prevedono l’accompagnamento all’esodo dei lavoratori portuali e l’indispensabile rafforzamento della formazione che ridurrebbero, sicuramente l’esposizione al rischio".

Le organizzazioni di categoria chiedono "l’aggiornamento della legge 272/99 sulla sicurezza e salute dei lavoratori portuali quale norma di raccordo della legge 81/08. La prevenzione, il rispetto delle regole e soprattutto la cultura della sicurezza, devono stare in cima a qualunque priorità, a partire da quelle del governo”. "Ora insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori dei porti piangiamo due nuove vittime e partecipiamo al dolore delle famiglie e dei colleghi”.