Due anni di pandemia hanno cambiato la quotidianità di tutti, delle donne di più. E probabilmente sono cambiate anche loro. Quanto e come – e soprattutto quanta consapevolezza di questo cambiamento hanno e quanta ne hanno gli uomini – è difficile a dirsi. Ma capire è fondamentale per orientare scelte e politiche. L’ufficio Politiche di genere della Cgil ha promosso un'indagine “diretta a tutte le donne che lavorano, a quelle che un lavoro lo vorrebbero ma non lo trovano, a quelle che hanno rinunciato a lavorare ma anche a quelle che non ne hanno bisogno o che magari hanno conquistato il traguardo della pensione. Ci siamo interrogate sul cambiamento e sui nuovi bisogni a esso collegati; perché se il mondo cambia, devono cambiare anche le risposte”.

Molte le rinunce che le intervistate dicono di aver compiuto. Alcune, inevitabili perché diretta conseguenza dei lockdown e della pandemia, altre subite. Del primo gruppo fanno certamente parte i viaggi e le vacanze: ben il 75,7% ne ha fatto a meno, così come le relazioni amicali, il 54,1% non le ha vissute. Del secondo gruppo, invece, fa parte la rinuncia del tempo per sé (59,9%), la cura della propria salute (36,8%), un lavoro retribuito adeguatamente (36,6%), la realizzazione professionale (49,3%), un lavoro in linea con la propria esperienza professionale (43,7%).

Molto è cambiato anche per quelle che lavorano. Le maggiori difficoltà raccontate dall’Indagine riguardano l’assenza di premi, incentivi o straordinari. Se ne lamenta molto il 43% del panel, mentre per il 40% a pesare tanto è l’assenza della progressione di carriera, l’aumento dei carichi di lavoro (34%). Anche la conciliazione dei carichi di lavoro e cura è un cruccio per oltre il 60% di quante hanno partecipato alla ricerca. Tra quante poi cercano un lavoro, il 30% del campione, ben l’81% ha già un'occupazione ma nel 21% dei casi afferma di cercare “un lavoro adatto alle mie esigenze di vita-lavoro”, mentre per oltre il 18% di chi cerca lavoro la spinta è quella della “realizzazione professionale” e ben il 17,3% cerca coerenza con la propria formazione e preparazione.

Conoscere per capire e cambiare strategie e politiche, dicevamo, questo anche l’obiettivo del percorso che porterà all’Assemblea delle delegate della Cgil. Prima tappa l’iniziativa che si tiene a Roma nell’Auditorium di via dei Frentani, il 10 maggio dalle 9.30 e che sarà possibile seguire in diretta su Collettiva.it.

La mattinata si apre con le riflessioni sui risultati dell’indagine “Cosa è cambiato”. Ne parleranno Giorgia Fattinnanzi ed Esmeralda Rizzi, dell’ufficio Politiche di genere della Cgil nazionale. Seguirà un approfondimento su “Analisi e contrattazione dalle categorie e dai territori”, a cura di Simona Marchi, responsabile formazione della Fondazione Di Vittorio. Prenderà poi la parola Susanna Camusso, responsabile delle Politiche di genere della Cgil, su “Le giovani donne del Mezzogiorno come priorità”. 

A partire dalle ore 11.30 si terrà la tavola rotonda dal titolo “L’occupazione delle giovani donne”, moderata dalla giornalista di Repubblica Valentina Conte. Parteciperanno Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale, Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria del ministero dell’Economia, e Andrea Orlando, ministro del Lavoro. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil Maurizio Landini