“Anche quest’anno decine di migliaia di studenti saranno impegnati in quella che ormai rappresenta una vera e propria competizione, una guerra tra poveri, dove i soggetti economicamente meno abbienti partono fortemente svantaggiati rispetto a chi, già consapevole della propria scelta, ha speso gran parte di quest’anno nella preparazione attraverso corsi privati a pagamento, incentivando attorno al numero chiuso un vero e proprio business”. A denunciare per l'ennesima volta la stortura del numero chiuso e dei test di ingresso ad alcune facoltà universitarie è Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari, il sindacato degli studenti.

Oggi, 3 settembre, si terrà infatti il test d’accesso per il corso di laurea in medicina e chirurgia e protesi dentaria, il primo dei 5 test d’accesso per i corsi a numero programmato nazionale, al quale nello stesso mese seguiranno il test per il corso di studi in medicina veterinaria il 4 settembre, per il corso di studi in architettura il 5, per il corso di studi in formazione primaria l’11 e per il corso di studi in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria erogati in lingua inglese il 12. Udu, l'Unione degli studenti universitari, sarà davanti a tutte le università italiane per distribuire la guida al test sicuro e per raccogliere eventuali irregolarità.

“Nonostante il tema del superamento del numero chiuso per i corsi di area medica sia stato molto presente nel dibattito pubblico e fosse presente anche tra i punti principali del Governo - dichiara - ci troviamo ancora una volta ad assistere all'ennesima lotteria dei test d’accesso per i corsi a numero programmato nazionale. Un evidente segnale di quanto gli investimenti in istruzione e università e ricerca siano soltanto promesse elettorali e frasi spot, che poi nella realtà non trovano mai applicazione, neanche dopo l’evidente crisi in cui il nostro Servizio sanitario nazionale si è venuto a trovare a causa della carenza di medici, che manifesta ancor di più il fallimento del numero chiuso”.

L'Udu ricorda che il nostro è un paese in cui il numero di laureati è di gran lunga inferiore alla media Ocse e dove gli investimenti in istruzione e formazione dei giovani sono di gran lunga la di sotto della media europea. “Eppure – insiste Gulluni - piuttosto che inversioni di rotta ed investimenti continuiamo a vedere numero chiuso e test d’accesso. Inspiegabilmente tutto questo continua ad accadere anche in quei corsi in cui da anni il numero di partecipanti al test e assolutamente paragonabile o addirittura inferiore al numero dei posti messi a bando, come architettura e formazione primaria, in cui il test è solo una formalità che tuttavia rappresenta una spesa ulteriore per i partecipanti”.

”Per tutte queste ragioni – conclude Gulluni - come Udu siamo oggi qui per far emergere ancora le problematiche in merito all’accesso, ovvero per ribadire quello che chiediamo da anni, cioè la necessità di superare il numero chiuso e di rifinanziare in toto il sistema universitario. Chiediamo l’immediata abolizione del numero programmato per i corsi in architettura, medicina veterinaria e formazione primaria e un piano strutturato per superare nel medio periodo anche la programmazione per medicina e odontoiatria, prevedendo nel frattempo l’introduzione di un modello transitorio, che abbia l’obiettivo di arrivare alla totale apertura dei corsi dell’area medica con delle tempistiche chiare e brevi e con finanziamenti congrui alle peculiarità formative e didattica di tali corsi di studio, e parallelamente l’ulteriore ampliamento delle borse di specializzazione medica per eliminare l’imbuto formativo che gli studenti si trovano alla fine del proprio percorso di studi”.