Non hai pagato il ticket sanitario e non hai diritto all’esenzione? Regione Lombardia ti chiede il doppio. È quanto si evince dalla nuova ondata di lettere di contestazione, arrivate o in arrivo, in oltre 20 mila cassette della posta in tutta la regione. Un dato che, peraltro, non tiene in considerazione l’area metropolitana di Milano, per cui non è stato ancora possibile avere una cifra almeno indicativa.

Le contestazioni ricevute, e prontamente segnalate ai numerosi Sportelli Sociali o Sos Liste d’Attesa dello Spi Cgil Lombardia si riferiscono al mancato pagamento del ticket sanitario relativo a visite specialistiche o farmaci, avvenuto nell’annualità 2020, in assenza, secondo gli accertamenti incrociati effettuati dalle Ats e dall’Agenzia delle Entrate, dei requisiti necessari all’esenzione.

La cifra dovuta è letteralmente raddoppiata senza possibilità di appello

Si tratta nella maggior parte dei casi di superamento delle soglie di reddito o della mancata comunicazione di ripresa attività in caso di disoccupazione, quindi di anziani o persone in difficoltà economica. La cifra dovuta è letteralmente raddoppiata senza possibilità di appello per via di una “sanzione amministrativa” pari all’equivalente del ticket presumibilmente evaso impossibile da cancellare anche in caso di pagamento immediato, al contrario di quanto avvenuto nei verbali relativi agli anni precedenti.

“Non comprendiamo l’accanimento di Regione Lombardia nei confronti di persone che se hanno veramente omesso di pagare il ticket, lo hanno fatto in buona fede”, commenta Federica Trapletti, della segreteria Spi Cgil Lombardia. “Senza contare che il meccanismo dell’autocertificazione espone i cittadini all’errore, quando dovrebbe essere la stessa Regione a utilizzare tutti i dati a sua disposizione per attribuire o meno un codice di esenzione”. Molti utenti, secondo lo Spi Cgil Lombardia, sono sinceramente convinti di essere esenti, non rientrando, in realtà magari per poco, nella casistica. È sufficiente confondere una pensione bassa con la pensione minima per cadere nello sconforto di fronte alla prospettiva di dover pagare cifre elevate, spesso considerate nell’ordine delle migliaia di euro.

“Eppure solo poche settimane fa il governo di centrodestra, alla cui guida c’è la stessa coalizione che amministra la Regione, ha proposto convintamente l’ennesima rottamazione delle cartelle, con la quale riconosce a chi ha evaso le tasse di saldare il dovuto con un comodo piano di pagamento dilazionato che può arrivare fino a nove anni, senza alcuna sanzione – continua Trapletti –. È vergognoso che Regione Lombardia usi due pesi e due misure nei confronti degli evasori, quelli sì in malafede, e delle persone anziane e più fragili”. Il sindacato pensionati contesta apertamente questo atteggiamento, che si impegna a contrastare con ogni strumento a propria disposizione.

A partire da quello della mobilitazione: domani, 20 novembre, lo Spi Cgil sarà in ogni piazza della Lombardia, in presidio o in assemblea, per rivendicare, tra le altre cose, una sanità pubblica, universale e accessibile.
Contestualmente, il sindacato dei pensionati invita tutti coloro che hanno ricevuto un verbale di contestazione a rivolgersi ai propri sportelli per verificare se sussistono le condizioni per chiedere l’annullamento della cartella così come avvenuto già in molti casi.

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