“Per evitare che le conseguenze dell’emergenza Covid19 abbiano effetti pesantissimi sul versante sociale e occupazionale del Mezzogiorno è necessario da subito accelerare e concentrare su alcuni obiettivi tangibili e concreti le linee di sviluppo individuate nel ‘Piano Sud”. Ad affermarlo è la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi intervenendo oggi (8 luglio) all’iniziativa promossa all’interno del Forum Pa 2020, dal titolo “Dopo il Covid19 una nuova idea di Mezzogiorno: il Piano Sud 2030 e le opportunità della politica di coesione” con il ministro Giuseppe Provenzano.
Tra i temi che secondo Fracassi vanno immediatamente affrontati c’è l’infrastrutturazione materiale che oggi rappresenta uno dei grandi divari: “Vanno fatte scelte a partire dall’avvio di piccole e piccolissime opere che vanno dalla mobilità secondaria, alla manutenzione del territorio, agli interventi sul dissesto idrogeologico, alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione delle nostre scuole, all'efficientamento energetico dei luoghi pubblici”. La seconda questione è “restituire la capacità di programmazione e progettazione dell'amministrazione pubblica del Mezzogiorno. Quindi la priorità è mettere in campo un piano di assunzioni per sostenere gli enti territoriali”.
Sul versante degli investimenti, secondo Fracassi “le risorse del Mes vanno utilizzate per rafforzare la sanità del Sud e colmare così un divario strutturale”; inoltre, “è necessario investire sulla scuola dell'infanzia e sul tempo pieno nel Sud del Paese”. Ultimo tema individuato dalla vicesegretaria generale della Cgil è quello delle politiche industriali: “Molte crisi sono collocate al Sud; serve quindi, anche ricollegandosi al Programma europeo ‘Green new deal’ e ai Fondi europei del Recovery Plan finalizzati alla transizione digitale e ambientale, dotare l’Italia di un luogo di governo delle politiche industriali, un’Agenzia nazionale, per contrastare la desertificazione messa in campo negli ultimi anni”.