"Non esistono armi intelligenti, i campi minati significano morte perenne”. Parole alle quali non è lecito fare obiezioni perché vengono da un uomo che le mine le produceva, ma che la scoperta dell’orrore che generano l’ha portato a diventare uno sminatore, mettendo a repentaglio la propria di vita.  

Stiamo parlando di Vito Alfieri Fontana, coproprietario sino al 1993 della Tecnovar: un’azienda della zona industriale di Bari che di mine ne ha vendute due milioni e mezzo in tutto il mondo. Poi la crisi, ma non finanziaria, quella che si chiama crisi di coscienza. 

Da qui l’adesione alla Campagna internazionale per la messa al bando delle mine che l’ha portato a diventare capomissione di diversi progetti umanitari di sminamento nei Balcani.

La sua vita l’ha raccontata nel libro “Ero l’uomo della guerra. La mia vita da fabbricante di armi a sminatore” (Laterza 2023), mentre il regista Mattia Epifani ne ha fatto un documentario dal titolo “Il successore”. Per noi Alfieri Fontana ripercorre le tappe della sua vita e ciò che l’ha portato a cambiarla.