“Il Consiglio dei ministri di ieri ha licenziato un provvedimento finalizzato a contrastare la dispersione scolastica e la vulnerabilità sociale attraverso un approccio securitario e repressivo: prendiamo atto che lo Stato ha deciso di arrendersi rispetto alla prevenzione del disagio e della vulnerabilità sociale”. Così, Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil, il sindacato dei lavoratori della conoscenza.

“Mancano interventi profondi e diffusi che prevengano l’emergenza sociale ed educativa che riguarda tanti luoghi del nostro Paese e non solo al Sud - prosegue Fracassi -. Per fare questo sarebbe stato necessario potenziare il nostro sistema scolastico e il sistema di assistenza e inclusione sociale. Invece, le bozze del disegno di legge prevedono 4/500 posti docenti in più in una manciata di scuole e solo per due anni”.

“Vorremmo uno Stato che investa sui nostri giovani e costruisca, a partire dalla scuola e dal lavoro, prospettive concrete di miglioramento della loro condizione. Affrontare tutto ciò necessita di risorse, di tempo e di volontà politica, di una risposta complessa dunque, su più livelli, e non di interventi spot”, conclude la segretaria generale.