Oggi, 4 novembre, è la giornata in cui si celebrano le forze armate. “In questa circostanza molta è la retorica sul senso dell’alto adempimento del dovere, quasi a voler svilire l’impegno svolto dai militari in tempo di pace che, considerata la grave crisi che il mondo sta attraversando, speriamo rimanga tale. Noi vorremmo, invece, celebrare quelle donne e quegli uomini, che sono anche lavoratrici e lavoratori in divisa al servizio del Paese e dei cittadini, e che, purtroppo, non vedono riconosciuti appieno i propri diritti”. Lo affermano per la Cgil nazionale la segretaria confederale Lara Ghiglione e il responsabile delle Politiche della sicurezza Fabrizio Spinetti.

I due dirigenti sindacali per questa ragione ricordano l’art. 52 della nostra Costituzione, “vera e unica Via Maestra – affermano – per difendere i diritti dei cittadini, nel passaggio in cui sancisce che il servizio militare ‘non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici’ e che ‘l’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica’. Ci sono due elementi in questo articolo che richiamano il concetto di democrazia anche nelle Forze armate: i militari sono cittadini e la loro condizione di lavoro non deve pregiudicare i loro diritti”.

Le Forze armate, proseguono Ghiglione e Spinetti, “devono poter far parte, e a pieno titolo, della vita democratica del Paese. Questo principio non sembra, ad oggi, pienamente attuato: le lavoratrici e i lavoratori in uniforme, infatti, non sono ancora pienamente titolari di tutti i diritti di cui godono gli altri lavoratori. Vivono una condizione estremamente stressante, sottoposti a una subalternità gerarchica che incide in tutti gli aspetti della vita lavorativa e anche in quella personale; ne è dimostrazione l’alto numero di suicidi”.

Questo disagio lavorativo ha quindi la necessità di essere affrontato attraverso il confronto sull’organizzazione del lavoro, mediante i propri rappresentanti sindacali, affinché, come recita la Costituzione, l’ordinamento militare si informi allo spirito democratico della Repubblica. Le organizzazioni sindacali dei militari, appena costituitesi tra mille difficoltà, devono poter vedere riconosciuto e poter agire pienamente il proprio ruolo. Questa si chiama democrazia.

“Riteniamo che la legge sulla rappresentanza sindacale dei militari approvata lo scorso anno – conclude la nota – non risponda a questa esigenza di democrazia, negando pervicacemente e ostinatamente un ruolo effettivo ai sindacati. Per questa ragione, in questo giorno di festa per le Forze armate, chiediamo di fare un vero regalo a tutti i militari e alle Forze di polizia: pieni diritti sindacali per garantire loro l’esercizio della democrazia”.