"Il Mezzogiorno ora c'è rispetto al precedente accordo. C'è con linee di indirizzo generiche, ma che poi se realizzate saranno giudicate". A dirlo è il segretario generale della Cgil Napoli Walter Schiavella, in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno, commentando la nascita del nuovo governo. "Bisogna avviare una politica espansiva che punti prima cosa alla riduzione del cuneo fiscale", spiega l'esponente sindacale: "Veniamo da un'analisi critica di programmi e azioni degli ultimi 14 mesi, ma anche dei precedenti governi. Nella costruzione del programma ricompare il Mezzogiorno. Il vero punto di svolta si avrà quando si aggrediranno le disuguaglianze, la più grande è quella tra Nord e Sud. C'è un rapporto opposto tra diseguaglianze e crescita, come dice Stiglitz, quindi se non si lavora sul Sud l'Italia cammina con una gamba sola. La nomina poi del professor Provenzano ci lascia in fiduciosa attesa".

Per Schiavella "non è possibile immaginare un'idea di sviluppo che non abbia un adeguato livello di partecipazione locale. Se una responsabilità oggi hanno Regione, Città metropolitana e Comune è quella di essere stati incapaci di proporre e costruire un progetto organico di sviluppo dell’intera area. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la Campania cresce zero, abbiamo una bomba del sistema rifiuti, il decentramento amministrativo non c'è, il trasporto pubblico è inadeguato, i servizi sociali sono insufficienti. Questo provoca una rottura tra le istituzioni e cittadini, e lì si insinuano populismo, fascismo e razzismo".