Un progetto innovativo che per la prima volta la Cgil realizza sul territorio nazionale con l’intento di avvicinare soprattutto i giovani al recupero della memoria e all’impegno futuro al contrasto dei nuovi fascismi. Così Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil di Bari, descrive Anime Resistenti, il nuovo podcast realizzato da Cgil Bari, Cgil Puglia e Fondazione Maierotti in collaborazione con la Gazzetta del Mezzogiorno e Abyond. Si tratta di una serie in cinque puntate che ripercorre la storia dell’antifascismo del nostro territorio.

Ogni episodio esplorerà un episodio, un momento specifico della vita del personaggio protagonista: sarà lo spunto per un viaggio narrativo che porterà a toccare le tappe principali del suo percorso. "Con questa produzione audio vogliamo promuovere i nostri valori democratici, la memoria storica di avvenimenti importanti per la costruzione della coscienza sociale dei nostri territori. Per farlo abbiamo scelto un mezzo di comunicazione tra i più potenti e diffusi oggi, soprattutto tra i giovanissimi", aggiunge la sindacalista.

"Bari è una città democratica e antifascista – ribadisce Bucci –. In questi anni abbiamo lavorato per ricostruire la memoria democratica antifascista barese attraverso l’impegno di coloro che hanno fatto la storia e che rivivono nell’agire quotidiano della Cgil a difesa dei diritti umani e sociali. La costituzione del coordinamento antifascista rappresenta per noi un lavoro 'a uncinetto' che richiede la pazienza necessaria per continuare a lavorare, punto dopo punto, fino al completamento del progetto. Per questo ringrazio tutte le compagne e i compagni del coordinamento. Siamo riusciti a trasformare una bella intuizione in una straordinaria forza democratica. Le anime resistenti devono vibrare nelle nuove generazioni a cui è affidato il compito di proseguire la strada intrapresa nel 2012 per collocare la resistenza partigiana in un vero e proprio stato d’animo da nutrire incessantemente soprattutto in un momento storico come quello che viviamo".

Dalla costituzione del coordinamento antifascista, alla mappa dei luoghi dell’antifascismo barese: tante le tappe che hanno portato alla nascita del comitato promotore “anime resistenti” per le celebrazioni del centenario della difesa della Camera del lavoro di Bari Vecchia dai fascisti che avvenne il 2 agosto 1922, quando Giuseppe Di Vittorio a capo di ex ufficiali legionari di Fiume, socialisti, comunisti, anarchici e Arditi del Popolo e con i lavoratori e i cittadini baresi, difese con le armi la sede dell’organizzazione sconfiggendo gli squadristi fascisti di Caradonna.

Nei giorni della difesa armata della Camera del lavoro di Bari vecchia, luogo simbolo di libertà dove ora sorge la scuola Diomede Fresa, Carolina Morra, bracciante di Cerignola e moglie di Giuseppe Di Vittorio, dava alla luce il figlio Vindice, il cui nome sta proprio a significare, vendetta vittoriosa sul fascismo.

L’impegno di Giuseppe di Vittorio, insieme a quello di Rita Maierotti, Alba de Cespedes, Giuseppe di Vagno, Tommaso Fiore, Benedetto Petrone, Michele Romito, Antonio Gramsci, Sandro Pertini, rappresenta un percorso di memoria tra i volti, le storie, l’esempio di autorevoli nomi dell’antifascismo barese. I testi sono di Riccardo Lanzarone, la supervisione musicale di Nother.  

La prima puntata è dedicata a Giuseppe Di Vittorio e racconta, quando i primi giorni di agosto del 1922, i fascisti attaccarono la Camera del lavoro di Bari vecchia. Gli attacchi furono respinti con successo dagli Arditi del Popolo guidati da Giuseppe Di Vittorio, uno degli esponenti più autorevoli del sindacato italiano del secondo dopoguerra.

La figura di Rita Maierotti sarà invece importante, insieme a quella di Alba De Cespedes, per esplorare l’impegno di emancipazione femminile intorno ai temi dei diritti sociali e democratici. Ci sarà spazio per una figura di riferimento della storia del ‘900 italiano come Sandro Pertini che prima di diventare uno dei presidenti della Repubblica più amati della storia d’Italia, fu incarcerato a Turi proprio per il suo impegno antifascista. Necessario e importante sarà anche ripercorrere la vicenda dell’uccisione di Benedetto Petrone e dell’impegno della sorella Porzia nel tener viva la memoria e l’impegno civico locale contro ogni forma di ideologia autoritaria e antidemocratica.