Cosa c’è di meglio di un bel cioccolatino per promuovere l’Umbria? Peccato che la Regione a guida Lega abbia acquistato cioccolatini prodotti in Veneto, a Cittadella, provincia di Padova. No, non è uno scherzo, è tutto vero. La giunta con sede a Perugia, la capitale del cioccolato, conosciuta in tutto il mondo per la Perugina, è andata a cercare e pagare altrove quel prodotto che è un’eccellenza del territorio.

Nel gioco leghista delle felpe, prima gli umbri, prima i veneti, qualcosa deve essere andato storto. Una gran brutta figura nell’Italia della sovranità alimentare, che esplode nelle stesse ore in cui l’idea della nuova maggioranza parlamentare sarebbe quella di inaugurare nei ristoranti della Camera i menù regionali che restituiranno ai nostri rappresentanti il diritto di mangiare come a casa. Gli umbri facciano solo attenzione che con il caffè gli sia portato un autarchico Bacio e non un clandestino cioccolatino padovano.

Verrebbe da dire che siamo alle solite, in una nazione che per anni ha comprato all’estero i bus di nuova generazione perché aveva lasciato che il nostro marchio di bus, Irisbus, fallisse miseramente.

“La nostra fabbrica - hanno scritto le lavoratrici e i lavoratori della Perugina in una lettera corredata da centinaia di firme e consegnata alla presidente della Regione umbra, Donatella Tesei - è riconosciuta nel mondo come marchio di eccellenza, come icona di una città e di un territorio, ma viene dimenticata dal Governo regionale. Com’è possibile che la presidente della Regione non comprenda la gravità di quello che è avvenuto? Come lavoratrici e lavoratori, come discendenti di quella straordinaria donna umbra che fu Luisa Spagnoli, come cittadini umbri, ci sentiamo offesi. La Regione ci porga formali scuse e risarcisca l’intera comunità umbra con fatti concreti e immediati". Insieme alla lettera alla presidente della Regione è stata regalata anche una confezione di cioccolata Perugina, ovviamente quella più amara.

Chi di campanilismo ferisce, di campanilismo perisce. Quel che è certo è che la Lega, una volta tanto, ha pestato una bella cioccolata invece della solita...