Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, oggi 6 ottobre, era a Napoli per partecipare ai lavori dell’assemblea delle assemblee della Cgil Napoli e Campania. Al centro dell’agenda del Quadrato rosso, dopo la straordinaria settimana di mobilitazioni per la Palestina che ha portato in piazza oltre tre milioni di persone in tutta Italia, adesso c’è la manifestazione annunciata dal sindacato per il 25 ottobre dal titolo “Democrazia al lavoro”. Una manifestazione – ha detto Landini – “che mettiamo a disposizione di tutti, a partire dalle associazioni della Via Maestra che assieme a noi in questi anni hanno fatto questo cammino, proprio per indicare quella che è un’altra agenda economica e sociale che deve essere messa in campo”.
Un tema che si lega strettamente alle istanze dei pacifisti, spiega Landini. “Credo che sia assolutamente importante che questa lotta in nome del popolo palestinese, ma soprattutto in nome della pace, si colleghi anche alle scelte di politica economica e sociale che in questo paese devono essere fatte. Stiamo dicendo no alla politica del riarmo – ha aggiunto –, stiamo dicendo che è necessario dare risposte ai problemi che le persone vivono, a partire dalla questione salariale, a partire da una vera riforma fiscale, a partire da politiche di investimento serie che affrontino il problema della sanità pubblica, della scuola pubblica e della politica industriale. E soprattutto della cancellazione di quella precarietà e di tutto il sistema dei subappalti che stanno in realtà rendendo povere le persone, che hanno aumentato anche gli infortuni e le morti sul lavoro. Mai come adesso – ha aggiunto – la lotta per la pace, la lotta per il lavoro, la lotta per la democrazia sono un tutt’uno”.
Ricci, Cgil Napoli e Campania: “Sul dramma delle morti sul lavoro, il nostro sembra un Paese dove tutto è possibile e i responsabili restano impuniti”
Tra i vari temi toccati dal segretario generale della Cgil regionale, Nicola Ricci, c’è stato il dramma delle morti sul lavoro. “La Campania – ha ricordato – continua a occupare la seconda posizione nella triste classifica dei morti sul lavoro. Ci vuole un intervento eccezionale. Il governo deve affrontare questa emergenza al pari di una calamità naturale, con leggi solide. Anche quelle che ci sono vanno applicate sul serio. Poi sono necessari grandi investimenti sul personale, per consentire sia la vigilanza che la prevenzione, garantendo canali formativi a cui le organizzazioni sindacali non si sottraggono nel formare le maestranze. Molte imprese per abbattere i costi – ha concluso – continuano a non investire sulla sicurezza. E c’è anche una micro imprenditoria che non rispetta le leggi, non applica i contratti. Il nostro sembra un Paese dove tutto è possibile e chi è responsabile resta impunito”.