Le voci che si rincorrevano in questi ultimi giorni intorno all’edizione 2024 del Premio Strega hanno preso corpo ieri, quando dal cilindro della dozzina dei libri finalisti non ne sono usciti cinque, come consuetudine, bensì sei. In realtà non si tratta di una novità assoluta, basti tornare all’edizione del 2020, nell’anno del secondo successo di Sandro Veronesi con Il Colibrì, o addirittura alla “settina” che si materializzò nel 2022, quando alla fine risultò vincitore Mario Desiati con Spatriati.

Dunque una nuova sestina, guidata da Donatella Di Pierantonio con L’età fragile (Einaudi), che per il momento ha raccolto 248 voti; segue a ridosso Dario Voltolini con Invernale (La Nave di Teseo), 243 voti. Al terzo posto Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio) con 213 voti, mentre quarto si posiziona temporaneamente Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli), 195 voti. Al quinto posto Raffaella Romagnolo, autrice di Aggiustare l’universo (Mondadori) fermatasi a quota 193, e a chiudere Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica (Minimum Fax), 126 voti che come da regolamento, nel caso in cui se in cinquina non risulta una casa editrice medio piccola, assicurano all’autore e conduttore di Fahrenheit l’accesso in finale.

Un primo dato che emerge dalla votazione svolatasi ieri a Benevento riguarda l’assoluta equità di genere tra scrittori e scrittrici, chissà quanto voluta, in ogni caso testimonianza di una crescita d’interesse da parte della comunità di lettori per le autrici, come rilevato dagli analisti del mercato editoriale ormai da più di qualche anno.

C’è poi da rimarcare l’attenzione ricevuta da Donatella di Pierantonio, che già nel 2021 arrivò dietro al vincitore Emanuele Trevi con Borgo Sud, pubblicato sempre per Einaudi, in occasione dell’undicesima edizione del Premio Strega Giovani svoltasi presso il Teatro di Tor Bella Monaca a Roma. Composto da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti un centinaio di scuole secondarie superiori distribuite in Italia e all’estero, il Premio Strega Giovani è una brillante intuizione della Fondazione Goffredo e Maria Bellonci che ormai da un decennio riesce a coinvolgere in maniera molto partecipata studenti e studentesse di ogni parte d’Italia, proponendo loro di votare i libri della dozzina. Di Pierantonio è risultata vincitrice con 138 preferenze in una terzina conclusiva tutta al femminile, che ha visto al secondo posto (72 voti) Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano (poi esclusa dai sei finalisti di ieri), e Chiara Valerio con 67.

Piccoli indizi, forse dettagli, che però lasciano intuire quali potrebbero essere gli orientamenti anche degli storici Amici della Domenica, i votanti del Premio Strega, ai quali l’organizzazione negli anni ha aggiunto il voto di vari “lettori forti”, grazie anche alla dedizione in questo senso del compianto Tullio De Mauro.

Si è dunque aperta la caccia al voto da parte degli editori, poco meno di un mese di tempo per cercare di modificare le posizioni assegnate da questa sestina che presenta libri di vario interesse, sia per i contenuti proposti, sia per la diversità degli stili.

L’appuntamento è quello classico, presso il Ninfeo di Villa Giulia a Roma, il primo giovedì del mese di luglio, che quest’anno cade nel giorno 4, con l’ormai altrettanto tradizionale diretta televisiva in seconda serata sulla terza Rete Rai. Oltre l’attesa del vincitore, o della vincitrice, sarà curioso anche scoprire se verrà confermata la conduzione dell’evento a Geppi Cucciari, dopo il duetto dell’anno scorso con il Ministro Gennaro Sangiuliano, che portò alla luce la scarsa propensione da parte del titolare del dicastero della Cultura a leggere i libri da votare.

Un segnale che, dati i recenti precedenti in tema di egemonia culturale, potrebbe indicare molto.