Il bosco di Altofonte incenerito, la riserva dello Zingaro in fiamme. Non è colpa dello scirocco, che pure rende più difficile circoscrivere e ridurre i danni. Saranno le indagini a individuare cause e responsabilità degli incendi che stanno devastando parti diverse della Sicilia, ma è possibile, anzi necessario mettere in campo una serie di interventi per rendere più efficace sia l’opera di prevenzione del fuoco, che il controllo e lo spegnimento.

“Più controlli e pene più severe per i responsabili. E insieme l’accelerazione della riforma del settore forestale, rafforzando il servizio antincendio con mezzi adeguati ed efficienti, maggiori risorse umane e assicurando un ricambio generazionale”. Lo chiedono la Cgil e la Flai siciliane a fronte del divampare di incendi che stanno devastando in queste ore il territorio.  “Siamo vicini alle popolazioni colpite – scrivono in una nota congiunta Alfio Mannino e Tonino Russo, segretari generali della Cgil e della Flai- e condanniamo fortemente gli atti criminali che inequivocabilmente stanno a monte di queste devastazioni. Le responsabilità vanno individuate e sanzionate in modo duro”.

Controlli e pene perché ad appiccare il fuoco difficilmente è il caso, più frequentemente è la mano dell’uomo, magari non lontano da interessi vicini alla criminalità organizzata. E controlli e prevenzione, più efficaci a evitare la distruzione di ettari di territorio che non idranti e canader, impongono investimenti e attenzione al territorio.   Mannino e Russo aggiungono che “sul piano organizzativo risulta incomprensibile la sospensione dei lavoratori della manutenzione in un periodo in cui potrebbero continuare i lavori di prevenzione, si potrebbe organizzare la vigilanza attiva e fare le opere di bonifica nei luoghi percorsi dagli incendi per evitare che riprendano. Inoltre- sottolineano- vanno immediatamente eseguite le opere di messa in sicurezza dei luoghi percorsi dagli incendi per evitare che con le prime piogge ci siano smottamenti e caduta di massi”.