Mentre i consumi delle famiglie crollano al livello di 30 anni fa, l’inflazione riprende la corsa e Venezia, che con un + 4,4% si presenta come la seconda città italiana con il più alto aumento del carovita. Lo rivelano i dati resi noti quest’oggi dall’Istat. Rispetto alla media nazionale (che si attesta al 3,3 %), il capoluogo veneto registra una maggiore crescita dei prezzi al consumo del 25 %. L’incremento è ancora più sensibile se lo si misura sul carrello della spesa, ossia sui beni di largo consumo (dal cibo ai carburanti) delle famiglie, il cui rialzo è superiore alla media del paniere Istat di un ulteriore punto e mezzo.

“Di fronte a questi dati viene da rabbrividire – commenta Roberto Montagner, segretario generale della Camera del lavoro di Venezia –, soprattutto in una realtà come la nostra, dove attualmente migliaia di persone vivono del sussidio di mobilità o di cassa integrazione, dove il lavoro dei giovani è precario e sottopagato, dove le prospettive sono incerte anche per il 2012. È indispensabile una svolta, sia sul piano delle politiche industriali e di sviluppo che su quelle fiscali, a partire da una riforma che sposti finalmente il prelievo dalle tasche di lavoratori e pensionati ai grandi patrimoni”.

A fronte del permanere di uno stato profondo di crisi che sta mettendo in ginocchio il tessuto sociale della città, la Cgil di Venezia sollecita il governo nazionale, la Regione, la Provincia, il Comune, le associazioni imprenditoriali e le forze sociali a riprendere in mano la questione Marghera per dar seguito agli impegni sullo sviluppo industriale dell’area. “Il tempo degli indugi deve finire – conclude Montagner –. Di fronte a un’emergenza così grave anche la mancanza di risposte crea colpevolmente disastri”.