I laureati italiani trovano meno lavoro e, quando ci riescono, hanno buste paga più leggere rispetto all'anno scorso. Lo afferma il tradizionale rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani presentato oggi nella sede della Crui. L’indagine ha coinvolto oltre 210 mila giovani: ne emerge un aumento sensibile della disoccupazione, non solo fra i laureati triennali (dal 16,5 al 22 per cento), ma anche per chi ha scelto una laurea “forte” come ingegneria.

In calo anche la stabilità dell'impiego a 12 mesi dal titolo e la consistenza delle buste paga: posto che il guadagno a un anno dalla fine degli studi supera complessivamente i 1.050 euro netti al mese, la contrazione oscilla dal 2 per cento fra i laureati di primo livello, al 3 per cento tra i colleghi a ciclo unico fino ad arrivare al 5 per cento tra gli specialistici.