"Se oggi il servizio ferroviario regionale è tornato alla normalità, il merito va alla professionalità ed all'impegno delle lavoratrici e dei lavoratori di Trenord. Ciò non cancella le gravissime responsabilità del gruppo dirigente di Trenord che, rispondendo a sole esigenze propagandistiche di quel che resta della Giunta Formigoni, hanno causato un disservizio oltre i limiti dell'incredibile". Lo affermano in una nota la Cgil e la Filt della Lombardia.

"Si è voluto infatti introdurre frettolosamente - si legge nel comunicato - un nuovo sistema informatico di gestione del servizio e del personale, senza prevederne - come sarebbe stato logico e di buon senso - l'affiancamento per un periodo transitorio con il vecchio sistema, con il fine di evitare i disastri che si sono invece verificati nel momento in cui qualcosa non ha funzionato nel nuovo sistema".

Nel frattempo, prosegue la nota sindacale, "l'amministratore delegato di Trenord è stato costretto alle dimissioni a fronte di una nuova inchiesta giudiziaria a suo carico, che lo ha portato agli arresti domiciliari. Trenord ha un presidente nella pienezza delle sue funzioni e, a poche settimane dalle elezioni regionali, non vi sono le condizioni politiche, né le ragioni d'urgenza che autorizzino una Giunta regionale a termine e priva di autorevolezza a procedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato".

"Trenord è un'Azienda chiave nel sistema della mobilità lombarda e come tale va diretta da una persona e da un gruppo dirigente che goda della fiducia anche di chi sarà chiamato a presiedere la Giunta regionale per i prossimi cinque anni. Diciamo infine, adesso e per allora, che la scelta del nuovo Amministratore Delegato dovrà rispondere a trasparenti criteri di competenza, capacità ed anche di garanzia di legalità. È infatti imprescindibile che chi sarà designato abbia la fedina penale pulita".