Lunedì 30 luglio si fermano per due ore (dalle ore 8 alle 10) le lavoratrici e i lavoratori di Toscana Energia. A motivare la protesta, indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil regionali, è anzitutto la "riorganizzazione aziendale che non funziona e che rischia di avere riflessi negativi sulla qualità e sulla sicurezza del servizio, anche in virtù della forte carenza di personale" più volte denunciata dalla Rsu. Ma con l'agitazione i sindacati intendono anche ribadire "la propria netta contrarietà alla privatizzazione dell’azienda e alla forte perdita di ruolo da parte delle amministrazioni locali che hanno il compito di tutelare gli interessi dei cittadini/utenti". In concomitanza con lo sciopero sono previsti presìdi dei lavoratori davanti ai cancelli delle sedi di Firenze (piazza Mattei) e di Pisa (via Bellatalla). Stabilito anche il blocco delle prestazioni straordinarie.

“Pur in un periodo solitamente dedicato alla pausa feriale – dichiarano Filctem, Femca e Uiltec – le lavoratrici e i lavoratori ritengono importante, come sempre fatto, portare il proprio contributo e far sentire la propria voce in merito alla qualità e alla sicurezza del servizio, anche criticando le scelte aziendali che rischiano di produrre il risultato opposto, e per ricordare ai sindaci proprietari di Toscana Energia tutti i rischi causati dalla decisione di cambiare lo statuto per vendere le quote e privatizzare l’azienda”. A dimostrazione di ciò, è proprio di questi giorni la notizia, riportata dalla stampa, che alcune amministrazioni – che pure avevano dichiarato pubblicamente la propria contrarietà alla modifica dello statuto e alla privatizzazione di Toscana Energia – stiano predisponendo l’uscita dal capitale sociale, proprio per la preoccupazione delle conseguenze negative che la privatizzazione potrà avere sul “patrimonio pubblico” e per “l’estrema incertezza sulle regole che governeranno il futuro dell’azienda”.