“Il Governo contro tutti. Nel tentativo di far cassa, la Finanziaria in discussione non esita, fuori da qualsiasi confronto sociale, a rendere utilizzabili per la spesa corrente i soldi del Tfr maturato che i lavoratori che non si sono iscritti ai Fondi negoziali hanno scelto di collocare presso il Fondo amministrato dall’Inps. Parte dei risparmi dei lavoratori viene quindi, sia pure temporaneamente, sottratta all’Inps e spostata a favore del bilancio pubblico”. Ad affermarlo in una nota sono Fausto Durante, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile per la previdenza complementare di categoria, e Gianni Ferrante, coordinatore nazionale Fondi pensione per la stessa Fiom-Cgil.

“Contrariamente a proposte già esistenti che, attraverso adeguate garanzie, vorrebbero veder indirizzate queste risorse verso investimenti che contribuiscano allo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese - aggiungono i due esponenti Fiom - si progetta di ampliare, critici la Ue ed esponenti della stessa maggioranza, il debito pubblico e di fornire copertura economica alla Finanziaria con i soldi della retribuzione differita che i lavoratori hanno parcheggiato presso l’Inps. Con il rischio che domani questo aumentato debito si tramuti in un aumento delle tasse per tutti”.

“Mentre la previdenza complementare
ha bisogno da tempo di strumenti che allarghino il processo di adesione, allo scopo di rafforzarne la struttura - concludono Durante e Ferrante - il Governo pensa a deviare verso manovre a breve i risparmi dei lavoratori già così pesantemente colpiti dalla crisi. I lavoratori che non hanno ancora aderito ai Fondi negoziali non devono essere penalizzati rispetto a quelli che hanno aderito a tali Fondi e che conservano, a pieno titolo, il controllo e la disponibilità dei loro risparmi”.