“Le dichiarazioni che il management riporta in assemblea sui piani di sviluppo del personale sembrano un mediocre film di fantascienza, di sicuro non rispondono agli scenari che si stanno vivendo.” Così Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil. Prosegue il dirigente sindacale: “Associarsi ai piani di sviluppo effettuati da altre grandi aziende, quali l’Enel, in realtà serve solo a confondere le acque; in quel caso azienda e organizzazioni sindacali hanno pensato al futuro e sono intervenute di conseguenza. Telecom ha mutuato per l’ennesima volta la solidarietà difensiva per gli stessi settori in cui da 4 anni si applica in maniera orizzontale in assenza di modello organizzativo, ricomprendendo anche aree in cui l’intervento dell’Agcom imporrà un potenziamento del servizio”.

“Il riferimento, infine, a nuove assunzioni da realizzarsi in aree in cui non si applica la solidarietà è l’ennesima farsa di un vertice che da mesi vende assunzioni che mai realizzerà". Per Azzola, “la scelta di applicare la solidarietà in maniera orizzontale, infatti, paralizzerà l’operatività della società con conseguenze disastrose per la sua competitività e per la sfida imposta dal mercato – prosegue il sindacalista. Non è un caso che i risultati in termini di fatturato continuino a segnare un trend negativo, in realtà sono il frutto degli errori di gestione che non pongono il cliente al centro delle attenzioni non garantiscono servizi di qualità”.

“In questo modo, il vertice di Telecom oltre che a mettere a repentaglio la possibilità di essere l’attore protagonista per lo sviluppo della rete di nuova generazione, e ormai è chiaro che il Governo ritiene maggiormente affidabili soggetti diversi, continua a mortificare l’intera forza lavoro che oggi comprenderà che i sacrifici che le vengono richiesti sono finti e dannosi per il futuro dell’azienda”.

“L’incapacità di garantire un ruolo a Telecom sui futuri sviluppi tecnologici, il contenzioso con il regolatore che ha portato a multe milionarie scaturite dalle incapacità dei vertici di organizzare un servizio funzionale, una gestione delle attività in appalto, che ha ripreso ad aumentare in maniera esponenziale, oscura e incomprensibile tanto che è facile ipotizzare sia funzionale al malaffare e, infine, i resoconti fantasiosi sul futuro dei dipendenti sono la pesante realtà con cui Telecom oggi deve fare i conti – conclude Azzola. Sarebbe meglio smettere di continuare a raccontare la realtà desiderata e iniziare ad affrontare i verri problemi dell’azienda”.