“Il Maestro Riccardo Muti ci ripensi”. A chiederlo è la Slc Cgil di Roma e Lazio, commentando “con dispiacere e preoccupazione” la decisione del direttore d’orchestra di rinunciare a dirigere le due opere in cartellone per la prossima stagione del Teatro dell'Opera. “Il maestro, con il suo contributo, ha dato in questi anni prestigio a livello nazionale e internazionale al Teatro. Auspichiamo quindi un suo ripensamento” dicono Alberto Manzini (segretario generale Slc Cgil Roma e Lazio) e Nadia Stefanelli (segretaria Slc Cgil Roma e Lazio). Da parte del presidente del Teatro, nonché sindaco di Roma Capitale, e da parte del sovrintendente Fuortes “più che un semplice ringraziamento ci saremmo aspettati provvedimenti idonei a garantire la permanenza del Maestro Muti in questa prestigiosa istituzione, soprattutto per continuare la politica di investimento culturale intrapresa, come è stato fatto da altre fondazioni in Italia in casi analoghi” continuano i due esponenti sindacali: “il risultato di eccellenza, conseguito in questi anni, è stato minacciato dalle continue dichiarazioni dequalificanti da parte dell’attuale governance e seguite da comportamenti destrutturanti la capacità produttiva del Teatro”. Così conclude la nota: “quanto alle recentissime dichiarazioni del ministro dei Beni culturali, sarebbe bene che Franceschini si domandasse se anche quest’ultimo episodio non sia la conseguenza di una scelta politica volta allo smantellamento della lirica in Italia”.