Il blitz dell’ex premier Matteo Renzi a Taranto, nei panni di “semplice cittadino”, come ha scritto lui stesso sui social, desta qualche perplessità nella Cgil Puglia. Renzi, la mattina del 2 marzo, ha incontrato i lavoratori e i sindacati dell'Ilva: “Ho incontrato - scrive Renzi - alcuni rappresentanti dei lavoratori dell'Ilva insieme alla mitica Teresa Bellanova”, viceministro allo Sviluppo economico. “Non abbandoniamo i lavoratori di questa realtà così importante”, dice l'ex premier.

“Al netto di qualche perplessità circa le modalità con cui è svolto l’incontro oggi a Taranto sul futuro dell’Ilva, alla presenza del ‘semplice cittadino’ – come si è autodefinito pubblicamente – Matteo Renzi, le risposte che chiediamo al governo sulla ‘vertenza Taranto’ riguardano l’ambientalizzazione della fabbrica, le bonifiche, il futuro del polo siderurgico e del suo indotto importante anche in termino occupazionali. Si viene a Taranto a illustrare un piano di cassa integrazione per oltre tremila lavoratori e nulla si dice di quante risorse certe il governo investe sul territorio”. Così il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, a proposito dell’incontro.

Anche perché Taranto non è solo Ilva, prosegue Gesmundo, “e altre e numerose sono le questioni aperte in questa provincia. Dal porto industriale all’Arsenale, dal MarTa all’aeroporto di Grottaglie e fino alle politiche per la salute, temi racchiusi in una proposta complessiva elaborata lo scorso anno nel ‘Patto per Taranto’ dalle tre sigle confederali”. A partire da quella proposta la Cgil “chiede al presidente della Regione Puglia di avviare un tavolo nel quale definire un accordo di programma quadro che affronti complessivamente e dia risposte alle emergenze della provincia tarantina, da sottoporre al Governo nazionale in attesa che dallo stesso si possano avere impegni e risorse certe”.

Tornando all’incontro svoltosi in mattinata, i sindacati metalmeccanici locali confermano che si è svolto in un hotel della città, dove si è discusso del futuro dell'Ilva, di ambientalizzazione, del recente accordo sulla Cassa integrazione straordinaria, della questione amianto e di tutela della occupazione. "Tra i punti trattati – spiegano i sindacati in una nota - la valutazione della possibilità di effettuare rilievi mirati al riconoscimento del danno sanitario che sia in linea e derivato dai nuovi piani ambientali; applicazione in toto dall'Aia, rielaborata, e solo in versione migliorativa, in relazione ai nuovi piani ambientali". Inoltre: "l'analisi dei percorsi possibili relativi alle bonifiche di amianto e soprattutto ai possibili riflessi a beneficio dei dipendenti; il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e il riconoscimento di adeguati ammortizzatori sociali per accompagnare il percorso di ambientalizzazione e di fermate temporanee degli impianti come riportato nell'accordo del 27 febbraio".

Al confronto – scrive l’agenzia Ansa erano presenti i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Valerio D'Alò, Giuseppe Romano e Antonio Talò, insieme ad alcune Rsu dello stabilimento siderurgico tarantino. Fiom, Fiom e Uilm ritengono "indispensabile un continuo confronto con il governo e con i commissari straordinari e ribadiscono la necessità che il governo garantisca la tutela dell'ambiente, della salute dei cittadini del territorio ionico e dei lavoratori di Ilva ed il mantenimento dei livelli occupazionali".