Con una nota, Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa denunciano "il perpetuarsi di una illegittima penalizzazione del personale amministrativo: ad oggi, i lavoratori sarebbero esclusi dal fondo per lo smaltimento dei procedimenti arretrati che, diversamente da quanto voluto dal legislatore  resterebbe anche per il 2014 appannaggio solo ed esclusivamente dei  magistrati".

“A norma di legge – attaccano i sindacati –, è prevista la possibilità di destinare al personale risorse specifiche per l’incentivazione della produttività, che servono a migliorare il servizio e a ridurre i tempi della giustizia. Tuttavia, nel corso del 2013 tali risorse sono state distribuite dagli organi di vertice della giustizia amministrativa ai soli magistrati, circa 1.300 euro a udienza, ignorando la disposizione normativa che prevede che al processo di incentivazione della produttività venga coinvolto il personale di tutte le categorie e non di una sola già abbondantemente apprezzata in quanto ad appannaggi e retribuzioni“.

“Si tratta di un comportamento inaccettabile – rincarano le federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil –, una discriminazione nei confronti di lavoratori che hanno contribuito a garantire lo svolgimento sia delle numerose attività istruttorie che delle udienze aggiuntive, ma che poi si sono trovati esclusi da qualsiasi riconoscimento".

Pretendiamo una soluzione urgente per sanare tale grave ingiustizia – concludono i sindacati che, dopo l’ennesimo incontro andato a vuoto con il segretario generale, hanno proclamato lo stato di agitazione –. Metteremo in atto tutte le iniziative di protesta necessarie per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la corretta applicazione della norma di legge. A partire dalla mobilitazione che abbiamo indetto per il 24 febbraio (dalle 11 alle 13), con presidi davanti alla sede centrale del Consiglio di Stato a Roma e a tutte le sedi regionali dei Tar”.