Ormai è scontro aperto nel governo sui decreti per lo sviluppo del ministro Passera, bloccati ancora una volta dalla Ragioneria dello Stato, o meglio, come svela un retroscena de Il Corriere della Sera, dall’alleanza tra il sottosegretario Catricalà, il viceministro Grilli. Ma Passera, dicono i suoi collaboratori, non demorde: “Che ci sta a fare un ministro per la Crescita se non può fare un provvedimento sulla crescita?” si sarebbe sfogato.

Che cosa è successo davvero? “Il nastro può essere riavvolto fino a mercoledì notte – scrive Il Corriere –: i tecnici del ministero, impegnati nell'ultima settimana in un braccio di ferro estenuante con quelli della Ragioneria per farsi approvare le coperture, avrebbero tirato tardi finché non sarebbe stata trovata la quadra. A quel punto dal ministero di Passera è stata fatta la diramazione ufficiale: significa che il provvedimento è stato trasmesso al Dipartimento degli affari giuridici e legislativi per essere girato a tutti i membri del Consiglio dei ministri affinché ne prendessero visione”.

“Ma ieri mattina qualcosa è andato storto– scrive ancora il quotidiano di Via Solferino –. Le prime avvisaglie si sono avute con il ritorno alla carica della Ragioneria sulla copertura di alcune norme, si dice quelle dell'edilizia: 100-120 milioni, non di più. Il caso è esploso quando Passera si è accorto che il decreto non era stato diramato per tempo ai colleghi da parte del dipartimento che fa capo al sottosegretario Antonio Catricalà. Beffa finale: la versione cartacea del decreto giaceva sul tavolo del consiglio: una per ciascun ministro. Troppo tardi perché potessero prenderlo in esame. A quel punto il ministro ha chiesto e ottenuto una riunione ristretta con il premier Mario Monti e con il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, motivo per cui il consiglio è slittato di un'ora. A Passera è stata data assicurazione che il provvedimento sarà sul tavolo in una delle prossime riunioni”.