“Se salta la Grecia salta tutto, la speculazione internazionale è più probabile che si accanisca contro gli altri paesi più esposti, e l'Italia sarebbe il target principale”. Per Giorgio Squinzi, come riporta Il Sole 24 Ore, è il nostro paese, più della Spagna, nonostante la situazione del sistema bancario, quello più a rischio speculazione. Ne ha parlato ieri mattina a Bruxelles, nell'incontro con i commissari europei e imprese chimiche dedicato a crescita e ambiente, ha rilanciato le stesse preoccupazioni a Milano, all'assemblea di Federacciai.

Venendo alle cose di casa nostra, Squinzi si è soffermato sul decreto sviluppo che il governo sta mettendo a punto e sulla possibilità che salti il credito di imposta per la ricerca: “È estremamente preoccupante – ha detto –, se non ci dovesse essere vuol dire che non c'è la vera volontà del paese di fare quegli investimenti che servono per la ripartenza. Siamo in totale disaccordo con una posizione di questo genere”. Così come non va bene la riforma del mercato del lavoro: “L'ho giudicata molto deludente, come aveva fatto Emma Marcegaglia, con ondeggiamenti di diverso tipo. Ci sono state delle promesse, poi non mantenute nei testi”. Per il presidente di Confindustria il provvedimento va modificato: “Mi auguro che dal Parlamento esca una riforma meno penalizzante per le competitività delle imprese”.