“Se prendiamo il dato complessivo delle social card caricate in provincia di Siena, 608, vediamo come con un semplice raffronto con i quasi 30.000 pensionati senesi con una media-pensione al di sotto dei 500 euro sia facilmente comprensibile l’esiguo impatto sulla popolazione più debole e bisognosa”. A dirlo è lo Spi Cgil di Siena in un nota.

“Mentre chiedevamo interventi strutturali per far fronte alla perdita di potere d’acquisto delle pensioni dovuta all’eccessivo carico fiscale e al mancato allineamento al costo della vita – afferma Franco Baroni, segretario generale dello Spi territoriale– il governo ha risposto con la social card. Le critiche che sono state rivolte da più parti a questo strumento trovano conferma anche nei numeri: al Caaf senese, ad esempio, sono state presentate ad oggi 508 domande e solo 187 di queste avevano i requisiti richiesti”.

“Al danno – conclude la nota – si è aggiunta poi un’atroce beffa per quelle persone che pur entrando in possesso della social card se la sono trovata scarica al momento di fare acquisti, come è avvenuto in più parti della provincia senese.