Contratto subito. Si fermano oggi (giovedì 7 aprile) i 300 mila lavoratori del pubblico impiego della Lombardia. Competenze, innovazione, produttività: queste le parole d'ordine della mobilitazione per un rinnovo di contratto che tarda ormai da quasi sette anni. Lo sciopero odierno  è il primo di una serie che proseguirà, secondo un fitto calendario di iniziative che riguarderà tutte le regioni italiani, fino a maggio. L'appuntamento è alle ore 10 in piazza Duca D’Aosta, il corteo si conclude sotto Palazzo Lombardia (lato Melchiorre Gioia). Al comizio finale partecipano i quattro segretari generali nazionali di categoria: Rossana Dettori (Fp Cgil), Giovanni Faverin (Cisl Fp), Giovanni Torluccio (Uil Fpl) e Nicola Turco (Uil Pa).

“Dopo la firma dell’intesa sui quattro comparti, il governo non ha più scuse per tenere illegittimamente bloccata la contrattazione. E deve trovare le risorse per i nuovi contratti”, spiegano Dettori, Faverin, Torluccio e Turco: “Anche governatori e amministratori locali devono fare la propria parte. Per riorganizzare e riqualificare i servizi pubblici locali bisogna uscire dalla logica di tagli, blocchi e ridimensionamenti. Serve un percorso nuovo che coinvolga lavoratori e cittadini, che metta al centro le persone e non le leggi, che rilanci i servizi pubblici alle comunità locali. Un percorso di investimenti per liberare l’energia al servizio del paese. Iniziando dal rinnovo dei contratti”.

I sindacati sottolineano che la loro "è una proposta che parte dal basso, dove le amministrazioni pubbliche incontrano la realtà quotidiana delle comunità e si confrontano con l’evolvere dei bisogni delle persone. È da lì che si deve iniziare per disegnare nuovi modelli organizzativi, valorizzare le competenze, valutare il lavoro degli enti in base a criteri e obiettivi condivisi, ridistribuire a lavoratori e cittadini i frutti dell’impegno costante a migliorare.Attraverso una mobilitazione sul territorio, allargando gli spazi della partecipazione, vogliamo riconoscere un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori e garantire servizi migliori ai cittadini e alle imprese, contro la disorganizzazione scientifica e i vecchi schemi gerarchici. Meno tasse, più qualità di vita, di salute, più sicurezza e benessere sui posti di lavoro per la crescita delle persone e del paese”.

Rossana Dettori (Fp Cgil), Giovanni Faverin (Cisl Fp), Giovanni Torluccio (Uil Fpl) e Nicola Turco (Uil Pa), in conclusione, rimarcano di volere "una contrattazione più forte anche a livello decentrato, dove occorre confrontarsi sugli aspetti specifici dell’organizzazione del lavoro, per razionalizzare la macchina amministrativa, recuperare la spesa improduttiva e trovare risorse da investire in qualità dei servizi pubblici, che vuol dire sanità, previdenza, assistenza, prevenzione, sicurezza, servizi all’occupazione e allo sviluppo. Ecco perché incalzeremo governo e politica locale con un’azione capillare e un’idea chiara: contratto subito”.