Da un lato, un disegno di legge fortemente contestato dai sindacati, che hanno già proclamato uno sciopero unitario per il 5 maggio; dall’altro, la preoccupazione per gli ulteriori tagli in vista sugli organici di diritto. Sui quali la prospettiva, in Friuli Venezia Giulia, è già di 67 posti in meno, a dispetto degli obiettivi di stabilizzazione dei docenti e di potenziamento dell’offerta formativa previsti dallo stesso ddl del Governo, attualmente al vaglio della Camera. Questi i due grandi temi, al centro del confronto tra i parlamentari della regione e le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, tenutosi questa mattina all’istituto Malignani di Udine.

Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno espresso le proprie preoccupazioni, non solo sui contenuti del disegno di legge, ma anche sulle ultime novità in materia di organico di fatto. In base a quanto anticipato dall’ufficio scolastico regionale, infatti, questo scenderà di 21 docenti nella scuola primaria, nonostante un lieve aumento delle iscrizioni, e di ben 46 nelle scuole medie inferiori, a fronte di una minima contrazione delle iscrizioni. "Scelte, in aperta e stridente contraddizione – hanno detto i sindacati – rispetto agli obiettivi programmatici del ddl 'Buona scuola', come l’estensione del tempo pieno e la riduzione delle classi sovraffollate".

Forti critiche anche sulla prospettiva di un ddl blindato, per accorciare i tempi del dibattito parlamentare. Una decisione, questa, duramente criticata dai sindacati, pronti a ulteriori mobilitazioni dopo lo sciopero del 5 maggio, se il Governo proseguirà nella scelta di procedere a tappe forzate verso l’approvazione del disegno di legge: "Le uniche urgenze – denunciano le organizzazioni regionali – sono la stabilizzazione dei precari e il rafforzamento degli organici, sui quali avevamo chiesto un percorso privilegiato con decreto, negato invece dal Governo, e ovviamente il rinnovo dei contratti, fermi al 2009".