Venerdì 16 gennaio a Firenze, davanti alla prefettura, Flc Cgil Toscana, Cisl scuola, Anp e numerosi dirigenti scolastici (i 'vecchi' prèsidi) da tutta la regione hanno fatto un presidio per denunciare la situazione della categoria. Durante la manifestazione, una delegazione è stata ricevuta dal viceprefetto, a cui sono state esposte le problematiche dei dirigenti e le richieste del sindacato - come il ripristino dei livelli della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti, la restituzione al fondo unico nazionale delle risorse dei dirigenti indebitamente sottratte, il rinnovo del contratto nazionale dell'area V –, affinché le segnalasse a Roma.

Ha detto il segretario generale di Flc Toscana, Alessandro Rapezzi: “Abbiamo riaffermato le ragioni di una protesta che va avanti da un po' di tempo: stiamo parlando di un profilo particolare, di importanza strategica per il Paese. Le condizioni di lavoro dei dirigenti scolastici stanno peggiorando: le scuole vengono accorpate e crescono quelle a reggenza, le responsabilità aumentano, ed è in essere il rifacimento del concorso del 2011 non ancora concluso”. Senza contare che alcuni dirigenti dovranno rendere tra i 5 e i 7.000 euro, con alleggerimenti mensili in busta paga di 300 euro circa, per via della decisione del ministero delle Finanze di bloccare la redistribuzione delle Ria (retribuzioni integrative aggiuntive).

“Il Governo deve aprire una trattativa sulle condizioni di lavoro dei dirigenti scolastici, non è possibile chiedere di fare più cose di prima ma con meno risorse. Grande è la preoccupazione anche sulla rinnovazione del concorso toscano del 2011: sostituiti due commissari, non si hanno certezze sui tempi di svolgimento e sulle modalità di svolgimento degli orali", ha proseguito il dirigente sindacale. La situazione dei dirigenti scolastici toscani è poi sempre più complessa: 104 scuole in reggenza su un totale di 491; 135 gli idonei al concorso parzialmente annullato (di cui 110 attualmente in servizio); nuovo corso/concorso per ds che forse uscirà in primavera, e si completerà per settembre 2016: la Toscana rischia così di trovarsi con la metà delle scuole senza dirigenti".

"Inoltre, 80 posti di dsga vacanti sono coperti da personale supplente: non è mai stato fatto un concorso pubblico per il profilo. La Toscana, infine, è da quindici mesi senza direttore scolastico regionale, figura fondamentale per la gestione dell'amministrazione scolastica. In tale contesto, si hanno riduzioni del fondo di istituto necessario a qualificare l'offerta formativa; non esiste un piano di formazione per il personale e le relative risorse; esistono problemi di organico nelle scuole, sia per il personale docente che Ata; dovrebbe essere varato il piano di autovalutazione; si dovrebbero garantire scuole sicure e ambienti salubri. Tutti questi elementi si scaricano sulla figura del dirigente scolastico, conclude Rapezzi.