OBIETTIVI

Allargare gli ambiti di partecipazione e decisione delle iscritte e degli iscritti, dei/delle delegati/e o attivisti/e
Tutti i gruppi dirigenti eletti da organismi composti in maggioranza da attivisti/e dei luoghi di lavoro e delle Leghe dello SPI

2.1. Assemblea degli iscritti

In ogni luogo di lavoro e/o a livello territoriale, l’assemblea degli iscritti e delle iscritte alla CGIL:
- discute e vota la lista dei candidati della CGIL per l’elezione delle RSU, delle RSA e RLS;
- discute e vota le proposte della CGIL in merito alla predisposizione delle piattaforme rivendicative.

2.2. Comitati degli Iscritti

2.2.1. La Conferenza di Organizzazione chiede la modifica delle attuali previsioni statutarie in merito ai Comitati degli Iscritti, secondo le seguenti indicazioni. In ogni luogo di lavoro l’assemblea degli iscritti alla CGIL decide, su proposta della segreteria di Categoria di concerto con la CdLT/M:

- di eleggere il Comitato degli Iscritti, che potrà – laddove non già previsto – essere composto anche da componenti delle RSU, RLS purché iscritti alla CGIL, o delle RSA; i componenti del CD di categoria e confederali ne sono componenti di diritto;

- in alternativa, nel caso sia accertata l’impossibilità di elezione del Comitato degli Iscritti, elegge, su proposta della Categoria di concerto con la CdLT/M, uno o più Coordinatori, che potranno anche essere componenti delle RSU o delle RSA.

2.2.2. Il comitato degli iscritti o il/i coordinatore/i degli iscritti avranno il compito di:

- organizzare il proselitismo a favore della CGIL, promuovendo la collegialità e la partecipazione degli iscritti alla vita dell’organizzazione;
- promuovere ed organizzare i servizi che la CGIL offre ad iscritti/e e non iscritti/e;
- curare la diffusione di materiali sulle iniziative e le posizioni assunte dalla CGIL e/o dalla categoria di riferimento;
- indire periodicamente, e comunque una volta l’anno, di concerto tra la Categoria e la Confederazione, l’assemblea degli iscritti e delle iscritte alla CGIL;
- curare in modo particolare l’inclusione di tutti i soggetti, a partire dai lavoratori atipici, non subordinati, precari, giovani e migranti;
- i comitati degli iscritti hanno diritto a promuovere iniziative anche pubbliche, coordinandone le modalità con le strutture della CGIL;
- realizzare, in rapporto con i corrispondenti livelli dello SPI CGIL, l’obiettivo della continuità della militanza.

2.2.3. Comitati territoriali

È necessario individuare nelle sedi decentrate confederali forme di partecipazione dei delegati, degli iscritti, dei lavoratori e dei pensionati lì residenti o occupati, come luogo di confronto, elaborazione e promozione di iniziativa politica e contrattuale, come luogo dell’integrazione della contrattazione aziendale con quella territoriale e sociale, superando la tradizionale divisione dei compiti tra strutture confederali e di categoria. Anche a questo livello va realizzata l’integrazione tra i diritti del lavoro e di cittadinanza. Tali comitati dovranno avere carattere permanente ed essere composti dai delegati, dai militanti attivi, dai pensionati e disoccupati del territorio e saranno coordinati dalla confederazione.

2.2.4. È facoltà della Segreteria comprensoriale della Categoria di riferimento, di concerto con la CdLT/M, decidere di procedere all’elezione del Comitato degli Iscritti o del/dei Coordinatore/i della CGIL non a livello aziendale, bensì in appropriati e definiti ambiti territoriali.

2.2.5. Al fine di poter garantire ai componenti dei Comitati degli Iscritti le agibilità necessarie all’espletamento del proprio mandato, la CGIL e le categorie interessate, apriranno un confronto con le controparti datoriali, al fine di rendere praticabile l’uso dei permessi non retribuiti di cui all’art. 24 della Legge 300/1970. Per quanto riguarda i comparti della Funzione Pubblica CGIL, fortemente penalizzati dal taglio dei permessi sindacali di livello aziendale, la categoria aprirà un confronto con l’ARAN per rivedere il CCNQ/1998 e ss.mm. Al fine di poter utilizzare permessi retribuiti cumulati in modo frazionato (ore/giornate) e per un numero più ampio di dirigenti sindacali componenti dei terminali associativi (Comitati Iscritti).

2.3. Assemblea generale

La Conferenza di Organizzazione, nel riconfermare la scelta della democrazia di mandato, assume il principio che i Segretari generali e le Segreterie siano eletti da organismi composti in maggioranza da attivisti/e dei luoghi di lavoro e delle Leghe SPI. Per questo motivo, i Congressi eleggeranno:

- il Comitato Direttivo nei limiti dimensionali proposti al successivo punto 2.6;
- l’Assemblea generale, dimensionalmente non superiore al doppio dei componenti del Comitato Direttivo che ne è parte integrante.

L’Assemblea generale dovrà essere composta in maggioranza da attivisti/e dei luoghi di lavoro e delle Leghe SPI, eletti con i medesimi criteri di rappresentanza e pluralismo adottati per l’elezione del Comitato Direttivo. Specifica attenzione dovrà essere posta al tema delle agibilità sindacali degli/delle attivisti/e componenti l’Assemblea generale, in particolare per garantire anche la presenza di attivisti/e di piccole/ medie realtà produttive. L’Assemblea generale si riunisce di norma una volta l’anno per discutere e deliberare in ordine alle linee programmatiche e di indirizzo dell’attività. L’Assemblea generale elegge il Segretario generale, la Segreteria o uno o più componenti della stessa e, conseguentemente, delibera su eventuali mozioni di sfiducia riguardanti il Segretario generale e/o uno o più componenti della Segreteria. Norma transitoria: entro 90 giorni dalla conclusione della Conferenza nazionale e dalle conseguenti deliberazioni del Comitato Direttivo della CGIL, tutti i Comitati Direttivi di tutte le Strutture eleggeranno, con maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto, la propria Assemblea generale, in prima votazione e del 50% più 1 degli aventi diritto in seconda votazione.

2.4. Procedura per l’elezione dei Segretari generali e delle Segreterie

2.4.1. Il diritto di proposta resta in capo: al/ai Centro/i Regolatore/i per quanto riguarda il Segretario generale; al Segretario generale per quanto riguarda la Segreteria.

2.4.2. Il/I Centro/i Regolatore/i effettua/no l’ascolto dei componenti dell’Assemblea generale sui criteri per la scelta del Segretario generale, con facoltà dei singoli di avanzare proposte nominative. Il/i Centro/i Regolatore/i potrà/potranno, con modalità da loro di volta in volta decise, allargare la fase di ascolto.

2.4.3. Il/I Centro/i Regolatore/i avanza/no al Comitato dei Saggi – eletto dalla stessa Assemblea Generale – la proposta nominativa per il ruolo di Segretario generale. Analogamente il Segretario generale avanza la proposta per la composizione della Segreteria o per l’integrazione di uno o più componenti della stessa.

2.4.4. Il Comitato dei Saggi verifica la sussistenza di altre candidature rispondenti ai criteri di cui al successivo punto 2.5.

2.4.5. Il Comitato dei Saggi procede alla consultazione individuale dei componenti dell’Assemblea Generale.

2.4.6. A conclusione della suddetta procedura, il/i Centro/i Regolatore/i e l’/gli eventuale/i altro/i candidato/ i ne valutano il risultato al fine di presentare la candidatura per la votazione da parte dell’Assemblea Generale.

2.5. Candidature

Sarà sottoposta al percorso per l’elezione del Segretario generale la candidatura avanzata dal/dai Centro/i Regolatore/i, unitamente ad eventuali altre candidature o autocandidature sottoscritte da almeno il 15% dei componenti dell’Assemblea Generale. A parziale modifica della relativa Delibera regolamentare, la/le candidatura/e o autocandidatura/e non proposta/e dal Centro regolatore o dai Centri Regolatori, ma ammessa/e secondo i criteri qui sopra descritti, non comporta/no la decadenza dall’incarico in quel momento ricoperto.

2.6. Composizione dei Comitati Direttivi

Anche in ragione di quanto disposto precedentemente, viene definito il numero massimo di componenti dei Comitati Direttivi nelle seguenti misure:
- Strutture fino a 35.000 iscritti/e: 60 componenti
- Strutture da 35.001 a 80.000 iscritti/e: 70 componenti
- Strutture da 80.001 a 120.000 iscritti/e: 85 componenti
- Strutture da 120.001 a 350.000 iscritti/e: 100 componenti
- Strutture da 350.001 a 600.000 iscritti/e: 115 componenti
- Strutture oltre i 600.001 iscritti/e: 130 componenti
- SPI nazionale: 170 componenti
- CGIL nazionale: 180 componenti

2.7. Assemblee nazionali, interregionali delle CdLT/M

Almeno due volte nell’arco di ogni mandato congressuale si terranno le assemblee nazionali, interregionali delle CdLT/M, secondo aggregazioni da definire. Tali assemblee – che non avranno alcuna funzione deliberativa – costituiranno un ulteriore momento di confronto e di condivisione tra le istanze territoriali e la Segreteria confederale sulle scelte compiute e da compiere e sulle scadenze più imminenti. Il Centro confederale favorirà ulteriori momenti di coinvolgimento, confronto e condivisione di esperienze, con e fra le strutture confederali territoriali, nelle forme e con gli strumenti più utili e innovativi, compresa la creazione di uno spazio web dedicato alla condivisione di accordi e buone prassi.

2.8. Uso delle tecnologie

Con la conclusione della Conferenza nazionale e sino al prossimo Congresso confederale, per il Comitato Direttivo nazionale della CGIL e per tutti i Comitati direttivi di tutte le strutture che ne faranno richiesta, sarà avviata una fase di sperimentazione relativa all’uso delle tecnologie, finalizzata a rendere possibile l’assunzione di decisioni collegiali che richiedano in modo comprovato tempi incompatibili con la convocazione dell’Organismo dirigente. In questo senso la Presidenza del Comitato Direttivo doterà tutti i componenti dello stesso di un indirizzo di PEC che potrà essere utilizzato per:

- esprimere il voto su materie che comportino la necessità di una decisione in tempi tanto rapidi, tali da rendere impraticabile la convocazione del Comitato Direttivo; a tale proposito, il Comitato Direttivo integrerà il proprio regolamento al fine di determinare materie e modalità specifiche di attuazione della presente previsione;
- deliberare su materie per le quali è richiesto un quorum diverso dalla maggioranza semplice dei presenti;
- fare comunicazioni formali alla Presidenza del Direttivo. 2.8.1. La Conferenza impegna altresì sia le segreterie confederali che quelle di categoria ad approntare nel più breve tempo possibile altri strumenti offerti dalle tecnologie che possono facilitare il confronto e l’assunzione di decisioni in tempi rapidi. In particolare:
- video conferenze, utilizzabili anche per la diffusione di eventi di interesse nazionale
- forum di discussione.

2.8.2. La partecipazione consapevole delle iscritte e degli iscritti, delle/dei delegate/i e delle/degli attiviste/ i alla vita dell’organizzazione, pre-requisito fondamentale per praticare effettivamente la democrazia interna, si realizza anche e soprattutto con una efficace e diffusa informazione su tutta l’attività messa in campo dall’organizzazione. Conoscere, comprendere, decidere insieme. Per questo occorrono investimenti significativi, in particolare nei territori, nell’area della comunicazione e dell’informazione. Occorre sviluppare una piattaforma informatica da consultare su terminali, nonché su dispositivi mobili, di cui i funzionari sono in possesso, attraverso la quale sia possibile accedere anche solo in modalità di consultazione a tutti i dati organizzativi (ad es. anagrafe degli iscritti, stato di avanzamento pratiche del sistema servizi, ecc.) ai bilanci delle aziende (attraverso apposita convenzione con servizi di questo tipo) e ad ogni documento legale e/o contrattuale utile per il ruolo svolto.