In Sardegna è emergenza trasporti. L’allarme viene dalla Cgil regionale, che per bocca del segretario della Filt Sandro Bianco, ha sottolineato la preoccupazione per i riflessi negativi che le politiche della giunta guidata da Ugo Cappellacci stanno generando, chiedendo l’immediata attivazione di un tavolo di crisi sui trasporti, con la partecipazione delle parti sociali. Ma vediamo quali sono, a giudizio della confederazione isolana, i principali problemi sul tappeto.

Trasporto aereo. La legge regionale sulla continuità territoriale aerea sta mostrando la sua inapplicabilità. La tariffa unica, ha messo sullo stesso piano le giuste esigenze alla mobilità dei sardi a quelle di tutti gli italiani. La rivendicazione del popolo sardo di colmare lo svantaggio dell’insularità, non può essere messa a rischio in questo modo, perciò la legge va rivista in tempi rapidi, recuperando lo spirito iniziale: dare ai sardi la possibilità di muoversi da e verso la penisola senza dover pagare un sovraprezzo. Il tema delle risorse non è secondario a questo ragionamento, perché occorre sottolineare che, a fronte dello stanziamento previsto per la tariffa unica, la Regione ha sottratto al trasporto pubblico locale 19 milioni di euro nel 2012 e 35 milioni nel 2013.

Il caso Tirrenia. Da lungo tempo la Cgil sarda sostiene che la Tirrenia non risponde alle necessità di mobilità degli abitanti dell’isola per i collegamenti marittimi, delle persone e delle merci. La Tirrenia ha offerto un servizio scadente, imponendo regole proprie, ben lontane dalle esigenze economiche e sociali della regione. Il sindacato chiede da tempo che la Regione predisponga un bando di gara internazionale, con l’imposizione degli oneri di servizio per i collegamenti. “Vorremmo capire – affermano alla federazione di categoria Cgil della Sardegna – quale sia la vera ragione per cui si procede con iniziative che mettono a rischio, inutilmente, le risorse pubbliche: la flotta sarda è la risposta sbagliata a una giusta esigenza e rischia di creare voragini nei bilanci della Regione. Quando gioco forza l’iniziativa terminerà, i sardi ancora una volta saranno alla mercè degli armatori privati”.

Trasporto pubblico locale. Nel trasporto pubblico locale, l’effetto della politica della giunta è a dir poco devastante. Per far fronte al populismo della legge sulla continuità territoriale aerea (legge regionale 25 del 2 dicembre 2011 su norme per la copertura finanziaria) si sottraggono al settore 19 milioni di euro nel 2012 e 35 milioni nel 2013. Tutte le aziende hanno problemi di liquidità, a rischio c’è il pagamento degli stipendi. L’Arst chiude il 2011 con un disavanzo economico di 2,7 milioni di euro, allo stato attuale (per il 2012 non ha ricevuto dalla Regione neanche un euro) ha un’esposizione bancaria di circa 22 milioni di euro. Il Ctm non gode di migliore salute (mancano circa 10 milioni di euro), così come le altre aziende, Atp Sassari, Atp Nuoro e Aspo Olbia.

“A ciò occorre aggiungere – spiegano in casa Filt – che il decreto liberalizzazioni del governo Monti impone la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico locale e esclude gli affidamenti in house da parte degli enti locali. Per effetto delle regole europee, inoltre, non è prevista la cosiddetta clausola sociale. Il risultato è che sono a rischio centinaia di posti di lavoro. È evidente che anche su questo fronte occorre fare un ragionamento, prima che sia troppo tardi”.

Trasporto ferroviario. La Regione non ha ancora stipulato il contratto di servizio con Trenitalia, il risultato è che il trasporto ferroviario si sta riducendo ogni giorno di più. Non c’è alcuna certezza sulla regolarità del servizio, ci sono corse che vengono soppresse quotidianamente, lasciando a terra centinaia di pendolari. E tutto questo avviene nel più totale silenzio dell’assessorato regionale ai Trasporti.

Merci. Il trasporto merci è al collasso. Le aziende sono in affanno e la risposta non può essere quella degli aiuti economici assegnati in maniera indiscriminata, ma, così come richiesto per il trasporto marittimo delle persone, è necessario predisporre l’applicazione di regole e prezzi certi (in linea con quelli del resto dell’Italia) e mettendo in campo un’iniziativa per consentire alle aziende di trasporto di poter usufruire degli eco-bonus previsti dalle autostrade del mare.