"In Atac non sono più rinviabili scelte e assunzioni di responsabilità da parte di tutti". Così, in una nota, Stefano Monticelli, segretario della Filt Cgil di Roma e del Lazio, commenta le parole del sindaco Marino che paventa il rischio del mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti Atac nel mese di ottobre.

"Tutti dichiarano di voler fare dell’azienda pubblica romana di Tpl un'azienda sana ed efficiente - continua il sindacalista - ma in realtà nessun soggetto politico attua interventi risolutivi che vadano nella direzione del risanamento e del rilancio di Atac, volendo dimostrare, sulle spalle dei romani e dei contribuenti, che il pubblico è marcio e che quindi bisogna privatizzare, magari prima spolpando bene l'osso. Noi vogliamo invece un'azienda sana, efficiente e pubblica, capace di affrontare e superare le sfide future e arrivare al 2019, anno in cui verrà messo a gara il servizio del Tpl, senza difficoltà e con il convincimento di tutti, non solo dei lavoratori. Per arrivare a questo, vogliamo fare tutto il possibile, senza difendere rendite di posizione, né manageriali né politiche e neppure sindacali, così come abbiamo comunicato in una lettera all'assessore ai trasporti di Roma Capitale appena 24 ore prima delle dichiarazioni del sindaco, che certo non vanno nella direzione di chiarezza da noi richiesta".

"Intanto - aggiunge -, mentre il governo nazionale, con la spending review, scarica il peso del trasporto pubblico sulle Regioni e queste a loro volta lo scaricano sul Comune, a farne le spese sono le lavoratrici e i lavoratori. Ne è la prova, in queste ore, il fatto che i dipendenti di Roma Tpl, che gestisce il Tpl privato a Roma, non hanno ancora percepito lo stipendio di agosto. E' arrivato il momento che ognuno si assuma la responsabilità di uscire allo scoperto, partendo proprio dal riassetto della relazioni industriali in Atac per arrestare quella tendenza che vuole che sia sempre qualcun altro a iniziare. Ma dobbiamo essere chiari sull'obiettivo che deve essere esplicitamente quello di fare di Atac un'azienda sana, efficiente e pubblica, governata da professionalità certe e di proprietà di Roma Capitale, non di questo o quel partito".